“A volte vale la pena riflettere sulla libertà di espressione, che, in certi contesti, sembra un optional che si può tranquillamente negare a coloro che hanno posizioni ideali differenti, anche se le esprimono con rispetto e motivazioni”.
Lo scrive Don Gabriele Mangiarotti, che aggiunge: “Non solo, ma nel dibattere da parte di certi personaggi che si ritengono più «democratici» degli altri, il tono cade spesso nel compatimento, quando non nell’offesa.
Così, in occasione di un tema che dovrebbe sollecitare ogni cittadino a riflettere e dialogare, suggerendo ragioni ed esprimendo giudizi motivati, si giunge a pensare che solo la cittadinanza consentirebbe diritto di parola, quel diritto che, ad ogni buon conto, si riserva solo e comunque a chi è allineato, da qualunque luogo provenga”.
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