Luca Santolini (Libera): “Cammino del Titano, un progetto sostenibile da mantenere e promuovere”

Luca Santolini (Libera): “Cammino del Titano, un progetto sostenibile da mantenere e promuovere”

 

Spesso i sammarinesi attenti alle tematiche ambientali hanno la percezione che nel loro Paese a nessuno sia mai fregato nulla di tutela dell’ecosistema in generale e nello specifico di un meraviglioso territorio come il nostro.

Certamente ha contribuito a questa percezione la cementificazione selvaggia che durante il “ventennio speculatorio” a cavallo fra anni ’80 e 2000 ha deturpato in particolare l’asse della superstrada. Cementificazione permessa da un Piano Regolatore Generale scaduto da troppo tempo, studiato a tavolino anche da referenti politici di quegli speculatori e modificato con infinite varianti ad hoc nel corso degli anni.

La storia di alcune vicende legate a quella cascata di cemento sono state scritte nero su bianco su alcuni atti del nostro Tribunale e altre dovranno ancora essere scritte.

Tuttavia questa percezione, seppur comprensibile e a tratti condivisibile, non deve farci pensare che a San Marino non sia rimasto più nulla da tutelare. Il territorio sammarinese è ancora oggi fra i più interessanti in Italia per biodiversità e per tipologie diverse di habitat diversi concentrati in soli 61kmq, con un panorama mozzafiato sulla costa e sul meraviglioso skyline del Montefeltro. Indossare un paio di scarpe da trekking e imboccare uno qualunque dei tanti sentieri o tratturi che ancora attraversano il nostro territorio fa percepire con facilità la realtà che descrivono i dati che ci dicono che San Marino si collocherebbe ai primi posti, fra le province italiane, per aree verdi pro/capite – a dispetto dell’alta densità di popolazione.

Fino ad oggi, tuttavia, la carenza di infrastrutture sentieristiche ben segnalate e integrate con il circondario precludeva a San Marino di sviluppare un’offerta turistica capace di attrarre con decisione il turismo interessato alle attività all’aria aperta – una tipologia turistica in grande ascesa in tutto il mondo – comunque presente in territorio in modalità “mordi e fuggi” grazie alla rupe, al suo sentiero, alle sue vie di arrampicata, a quelle di Pennarossa, all’anello di Canepa.

Finalmente in questi mesi sta prendendo vita il progetto del Cammino del Titano. L’anello di più di 40km sarà integrato, grazie alla disponibilità dei referenti della sezione di Rimini del CAI (Club Alpino Italiano), con i sentieri che lambiscono i nostri confini, così da entrare a pieno diritto nella rete sentieristica italiana. Non saremo più un buco nero nelle mappe italiane.

A partire dall’anello principale si sviluppano altri anelli secondari, più corti, tematici. In questo modo tutto il territorio sarà coperto da una rete sentieristica ben segnalata e collegata con il circondario.

Forse per chi non va per sentieri questa è una cosa di poco conto, ma chi conosce il settore sa che in questo modo è stato posizionato il mattone più importante per attirare in territorio i sempre più numerosi turisti rispettosi dell’ambiente e vogliosi di esplorare le caratteristiche più autentiche e nascoste di un territorio come il nostro. Un turismo che ci può spingere a fare dei passi in avanti come Paese perché ha capacità di spesa – al contrario di quello che pensano ancora in troppi – ma richiede qualità, per esempio nel cibo, nelle sistemazioni, nei prodotti artigianali, nelle esperienze da vivere.

Il progetto è stato piuttosto complicato da realizzare, mettendo assieme tutti gli uffici coinvolti, sensibilizzando politica e cittadinanza, identificando con UGRAA le particelle di terreno più adatte in cui far passare il sentiero, concordando il passaggio con gli eventuali proprietari privati, aprendo rovi e sterpaglie dove necessario, segnalando e studiando attraversamenti e guadi, ma sarebbe molto semplice e veloce farlo finire nel dimenticatoio. Basterebbero pochi mesi di incuria.

Una volta realizzata, infatti, questa infrastruttura dovrà essere manutenuta.

Libera ha dedicato all’ambiente uno dei capitoli principali del proprio programma elettorale e fa della sostenibilità uno dei propri principi cardine.

Spero comunque che chiunque venga investito dell’onere/onore di gestire turismo e territorio nella prossima legislatura dimostri attenzione verso questi progetti e non faccia mancare gli importi di poco conto, sul totale del bilancio dello Stato, che serviranno annualmente per tenere aperti e ben segnalati sentieri che non hanno colore politico, ma sono un patrimonio di tutti i sammarinesi.

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