Ancora critiche ai politici di San Marino per non aver ancora attivato gli strumenti adatti per consentire parità di diritti e inclusione sociale alle persone con disabilità.
Il consiglio direttivo di Attiva-Mente ricorda in un comunicato, ancora una volta, che l’articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità “afferma con chiarezza che tutte le persone con disabilità devono poter vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone e, nel dettaglio, di poter scegliere dove e con chi vivere e non essere obbligate a vivere in una particolare sistemazione”.
Tuttavia, a San Marino, “ci sono ancora rappresentanti della classe politica e dirigente convinti dell’esatto contrario, e cioè che ‘non potrà mai esserci vita indipendente per tutti’, il che tradotto, significa che secondo costoro non potrà mai esserci libertà per tutti; per cui, paradossalmente, non vale nemmeno la pena esplorare e disciplinare possibilità e strumenti”.
La vita indipendente, ribadisce Attiva-Mente, è “un diritto di tutti, così come altri diritti sanciti dalla Convenzione che la Repubblica di San Marino ha ratificato nel 2008, ma i governi sin qui succeduti, l’ultimo in particolare, e questa dirigenza, pare abbiano progressivamente abdicato al raggiungimento di reali traguardi di civiltà e al rispetto dei diritti umani, in favore del disinteresse, riportando indietro le lancette della piena inclusione ai tempi della benevolenza e della commiserazione”.