“Ho appena terminato la lettura dello splendido testo del Card.
Così scrive Don Gabriele Mangiarotti, che aggiunge: “Sarah «Si fa sera e il giorno ormai volge al declino» e vi ho trovato questa riflessione, che mi pare perfetta per aiutarci nella situazione in cui stiamo vivendo. Ascoltate: «Nel romanzo autobiografico di Solženicyn, Il primo cerchio, il protagonista esita a conservare i privilegi che il sistema totalitario gli aveva concesso per comperare il suo silenzio. Una scoperta lo fa vacillare. Si imbatte nel diario della defunta madre e vi legge queste parole: “Che cos’è la cosa più preziosa del mondo? Essere consapevoli di non partecipare alle ingiustizie. Esse sono più forti di noi, ci sono state e sempre ci saranno, ma che almeno non avvengano attraverso di noi”.
Anche noi cristiani dobbiamo lasciarci sconvolgere da queste parole. Non si scende a patti con la menzogna! La prerogativa dell’ateismo fluido è il compromesso con la menzogna. È la tentazione più grande del nostro tempo. Non lasciatevi ingannare, con questo nemico non si può combattere. Finisce sempre per prevalere. Si può combattere faccia a faccia con l’ateismo duro, colpirlo, denunciarlo e rifiutarlo. Ma l’ateismo fluido è viscido e sfuggente. Se lo si attacca, se si ingaggia contro di lui un combattimento fisico, un corpo a corpo con l’ateismo fluido, si rimarrà invischiati nei suoi compromessi sottili. È come una ragnatela, più ci si dibatte e più ha presa su di noi. L’ateismo fluido è l’ultima piaga del Tentatore. Ci attira sul suo terreno, se lo seguiamo saremo portati a fare uso delle sue armi: la menzogna e il compromesso»”.
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