San Marino. Ancora guai per Edda Di Pietro, da L’informazione di San Marino

San Marino. Ancora guai per Edda Di Pietro, da L’informazione di  San Marino

Ancora guai per Edda Di Pietro a processo per truffa a Urbino

Torna alla ribalta delle cronache Edda Di Pietro, già condannata a San Marino per truffa nel 2016 a 7 mesi di carcere e 500 euro di multa, con pena sospesa, perché aveva finto di essere un magistrato, convincendo le vittime di poter essere loro utile in alcune cause presso il tribunale di Rimini in cambio di denaro.

Ora la Di Pietro, 53 anni, abruzzese residente a San Marino, è accusata di truffa continuata perché, stando alle testimonianze raccolte in aula, ha raggirato diverse persone. Si è svolta ieri presso il tribunale di Urbino una nuova udienza del processo e in aula sono emersi nuovi dettagli. Due uomini, padre e figlio, hanno raccontato di essere stati contattati dall’imputata nel settembre 2014. La Di Pietro si spacciò per una docente dell’università di Urbino, nonché nipote del magistrato Antonio Di Pietro ed ex-moglie del noto imprenditore Diego Della Valle.

Il giornale on-line “Il Ducato”, riporta la cronaca del processo. Ha raccontato in udienza il giornalista C.N.: “Di Pietro mi ospitava dalla sua amica Judith Szabo per delle sedute di psicologia a pagamento, quando in verità era la sua parrucchiera. E mi promise un contratto di lavoro a San marino Rtv dal novembre 2014, con uno stipendio di 2800 euro al mese e un extra di 400 euro in nero, oltre a una Range Rover e possibili interviste esclusive a Della Valle”. Lavoro che ovviamente non c’è mai stato.

Il giornalista ha spiegato anche il coinvolgimento del padre: “Inizialmente chiese a mio padre 5.000 euro che lui pagò in contanti, prima di darle altri 20.000 euro con bonifico bancario. Perché la Di Pietro aveva bisogno di soldi, ci diceva di avere problemi economici e che aveva desiderio di modernizzare la sua casa”. A quel punto, spiega il padre del giornalista, la donna diventò minacciosa: “Abbiamo provato a chiederle il denaro indietro ma iniziò a minacciarci continuamente dicendoci che non avrebbe potuto restituire i soldi prima di marzo 2015. Parlava di conti bloccati in Svizzera e mi disse che se l’avessi denunciata avrebbe fatto passare dei brutti guai a me e alla mia famiglia”. L’ex marito della signora Szabo, interrogato dal giudice, ha aggiunto altri particolari: “Edda aveva un buon rapporto con Judith ma a noi raccontava di essere un agente segreto”.

La prossima udienza è prevista l’11 febbraio, quando potrebbe esserci anche la sentenza.

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