San Marino. “Disparità di trattamento nei confronti delle attività chiuse”

San Marino. “Disparità di trattamento nei confronti delle attività chiuse”

Emergenza Coronavirus: l’Unione Sammarinese Commercio e Turismo prende posizione sul tema. 

“Nelle ultime settimane molto difficili per tutti – riferisce un comunicato stampa – Unione Sammarinese Commercio e Turismo si è concentrata sulle innumerevoli problematiche mantenendo contatti quotidiani con le Istituzioni di riferimento.
In data 4 marzo abbiamo inviato la prima richiesta formale alle Istituzioni per chiedere la possibilità di sostenere concretamente le attività e i rispettivi dipendenti.
Aiuti che si concretizzavano con la richiesta di “sospendere o posticipare o dilazionare i seguenti oneri a carico delle attività commerciali in difficoltà o che ne faranno richiesta” come: “imposte dirette e indirette (monofase, igr ecc.), tasse, mutui/finanziamenti (moratorie/sospensioni ecc.), utenze, contributi, Cig” ecc., “escludendo ulteriore onere, sanzione e/o interessi.”
Nel primo incontro del “Tavolo di Crisi”, oltre a ribadire quello che avevamo già richiesto, si è valutata la possibilità di mantenere tutte le attività operative, sia per dare un servizio sia per non pesare maggiormente sulle casse dello Stato.

Vista l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria, a metà marzo viene emesso il decreto dove viene imposta la chiusura forzata di tutte le attività commerciali e artigianali che operano a contatto con il pubblico ad esclusione delle attività che commercializzano beni di prima necessità.
Da questo momento in poi il monitoraggio dell’evoluzione della situazione e i contatti con le Istituzioni e con tutti gli operatori è stato costante e giornaliero sette giorni su sette. Questo lo si evince anche dai molteplici documenti inviati alle Istituzioni e non sono mancate le segnalazioni in merito alle distorsioni prodotte dai successivi provvedimenti emessi dall’esecutivo come ad esempio le “famose” deroghe.

Siamo certi che le richieste di aiuto, che continuiamo a sostenere, sono necessarie ma siamo altrettanto certi che le sopra citate “deroghe” hanno prodotto una gravissima disparità di trattamento nei confronti di tutte le altre realtà obbligate a mantenere le “SERRANDE ABBASSATE”.
Dopo innumerevoli segnalazioni ricevute da più operatori, ci siamo adoperati ad inoltrare segnalazioni e le conseguenti distorsioni a tutto il Congresso di Stato attraverso documenti contenenti proposte concrete per dare la possibilità a tutti di attuare una modalità operativa “alternativa” mantenendo le “serrande abbassate” ma permettendo ad ogni operatore di spedire le proprie merci al domicilio del cliente anche per chi non possiede l’Online, questo per tutto il tempo necessario richiesto dall’emergenza sanitaria in atto.

Nonostante il costante lavoro svolto e senza ricevere riscontri dall’esecutivo, né per quanto riguarda il sostegno alle attività né per quanto riguarda le proposte e segnalazioni, in data 3 aprile 2020 abbiamo inviato un appello agli Eccellentissimi Capitani Reggenti rendendoli partecipi e chiedendo Loro “di far cessare lo scempio che si sta perpetrando nella gestione dell’emergenza sotto il profilo economico e sanitario”.
Ogni attività ha il diritto alla sopravvivenza. Molte delle stesse sono a conduzione familiare o licenze individuali che nella maggior parte dei casi non hanno NESSUN AMMORTIZZATORE SOCIALE. Inoltre sono presenti attività con cospicui magazzini invenduti ma con la monofase da pagare, e che nella maggior parte dei casi non riusciranno a far fronte agli impegni nei confronti dei fornitori, dei dipendenti, dello Stato e ai costi fissi non prorogabili.
Noi non demordiamo e continueremo ad insistere. Il nemico attuale è “invisibile” ma, nel momento in cui sarà debellato, le “macerie” prodotte e sparse nel Paese, chi le raccoglierà?

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy