Coronavirus, la sentenza di Libera: “San Marino è sotto shock”

Coronavirus, la sentenza di Libera: “San Marino è sotto shock”

“Il Paese è sotto shock”.

Lo dichiara Libera, sostenendo in una nota che i 29 nuovi casi positivi rappresentano “un picco mai raggiunto in queste difficilissime settimane”.

“Vedere poi realtà come l’Italia, a cui il nostro governo si è ispirato in ogni decisione, essere a buon punto e avviarsi, nonostante l’incremento del numero dei tamponi, verso una consolidata discesa dei casi registrati, dovrebbe aiutarci a riflettere su quanto invece da noi non ha funzionato”, manda a dire la lista di opposizione che poi aggiunge: “Le ragioni non sono certo da ricercare negli appelli allo stare a casa, appelli a cui la nostra popolazione ha risposto di certo in modo eguale, se non superiore, a quelli lanciati in Italia”.

I problemi, a detta di Libera, “vanno ricercati nelle difficoltà di reperimento dei dispositivi di protezione individuale e dei prodotti per le analisi e, soprattutto, nella mancanza di un’indagine epidemiologica capace di selezionare con precisione e con rapidità i contagiati, isolarli anche nel caso degli asintomatici”.

E ancora: “Il fatto che proprio i più gravi focolai si siano prodotti all’interno di strutture sanitarie significa che qualcosa non funziona nell’identificazione delle cause della diffusione della epidemia. La sensazione che stiamo provando è quella dell’assenza di un piano organico, nonostante l’impegno, il cuore e la dedizione dei singoli operatori che si stanno battendo in trincea e a cui va la nostra piena e totale riconoscenza e gratitudine”.

Sempre Libera afferma che sta “chiedendo da tempo che si costituisca una task force dedicata espressamente all’indagine epidemiologica che in stretto rapporto con il laboratorio analisi e alla necessità di estendere i tamponi almeno alle fasce più a rischio, impedisca il contagio all’interno delle famiglie e dei luoghi di lavoro”.

Altri Paesi “hanno adottato queste tecniche ottenendo risultati eccellenti, piuttosto che seguire le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità che è arrivata in ritardo su tante risposte da dare: prima non si potevano chiudere tutte le attività, poi non si dovevano usare le mascherine, poi non si dovevano fare i test”.

Chiudere tutte le attività non indispensabili e avviare una campagna di screening a tappeto “hanno fatto invece uscire in meno di 10 giorni Comuni a forte rischio, come Vo e Codogno, dalla crisi portandoli rapidamente verso la meta dei casi 0 giornalieri”. Ciò “non solo ha tranquillizzato la popolazione, ha ridotto enormemente il numero dei malati e dei decessi, ma consente a questi Paesi di ripartire per primi”.

“Perché a San Marino non possiamo fare altrettanto? Perché il governo rifiuta qualsiasi aiuto e si è chiuso in se stesso?”, domanda Libera.

Se il Congresso di Stato “non vuole confrontarsi sulle decisioni economiche che, non venendo prese, stanno mettendo in ginocchio le imprese, almeno che si confronti sulle decisioni che riguardano la salute di tutti”, chiosa la lista di opposizione.

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