Precisazioni del segretario di Stato per gli Affari Interni

Precisazioni del segretario di Stato per gli Affari Interni

Precisazioni del segretario di Stato per gli Affari Interni

Con la presente sono, mio malgrado, a intervenire pubblicamente per chiarire le mie affermazioni durante la seduta del Consiglio Grande e Generale del 28 aprile, in quanto sono state stravolte e manipolate per spiccioli calcoli di partito, con l’unico fine di esacerbare gli animi già fortemente provati dall’emergenza sanitaria in corso. In particolare, il mio intervento era riferito agli emendamenti presentati dal gruppo politico di opposizione Repubblica Futura, che ho reputato iniqui. Emendamenti che da un lato prevedevano il percepimento della retribuzione integrale, quindi al 100%, per tutti gli insegnanti che svolgono attività didattica a distanza, e dall’altro lato prevedevano un taglio lineare del 10% per tutti i dipendenti della Pa inclusi quelli chiamati dai propri dirigenti a garantire la presenza sul posto di lavoro per assicurare i servizi considerati essenziali.

Nel mio intervento ho sottolineato le contraddizioni di queste proposte che non tengono conto, ad esempio, del rischio di contagio per le persone in servizio presso il proprio luogo di lavoro; non tengono conto delle differenti peculiarità dell’insegnamento a distanza rispetto a quello in presenza; non tengono conto del punto di vista degli utenti, cioè studenti e famiglie. Ho inoltre rimarcato un aspetto secondo me evidente, ovvero che la didattica a distanza e la didattica in presenza sono diverse, intendendo che non sono intercambiabili (a mio avviso il rapporto diretto in presenza con gli studenti è sempre da preferire), né equiparabili per quanto concerne l’impegno richiesto da studenti e famiglie, che è diverso rispetto a quello tradizionale. Non ho dato giudizi di merito, ne ho solo sottolineato la diversità.

Le mie riflessioni sono state volutamente travisate per insinuare l’idea che il lavoro degli insegnanti venisse sminuito quando, al contrario, anche in altri interventi, ne è stata ribadita l’importanza e l’apprezzamento per le capacità di adattamento al sistema telematico, reso necessario dal contenimento della pandemia ancora in atto.

La proposta del dipartimento Istruzione, che condivido, è stata quella di fornire indicazioni atte a perseguire una molteplicità di aspetti: la giusta gratificazione degli insegnanti nell’attuazione di un modello per certi versi “pioneristico” come lo è la didattica telematica; la valutazione delle possibilità delle famiglie di far fronte a questo metodo sperimentale a livello logistico e di assistenza ai figli; la valutazione in termini di adattamento e di apprendimento da parte degli studenti. Proposta che è stata incardinata nella serie di interventi promossi sugli altri settori della Pa allargata e del settore privato.

Il limite grave degli emendamenti di Repubblica futura è quello di concentrarsi esclusivamente su un’unica categoria, quando ogni governo ha il dovere di equilibrare gli interventi a tutto tondo, indirizzando nella maniera più equa possibile le esigue risorse pubbliche e valutando, per quanto possibile, l’impatto sociale ed economico dei provvedimenti. Per questo motivo a partire dal primo decreto si è cercato un allineamento del settore pubblico col settore privato e, soprattutto, si è cercato di dare una prima risposta alle fasce più fragili attraverso sostegni economici alle famiglie che non possono contare né sulla Cassa Integrazione, né su una busta paga erogata dallo Stato. Certo che se negli anni passati le risorse pubbliche non fossero state sperperate, forse oggi si starebbe parlando di provvedimenti molto diversi.

Ribadisco quindi l’assoluta buonafede delle mie dichiarazioni, rigetto ogni interpretazione tesa a sminuire l’operato del corpo docente e confermo che l’unico taglio lineare previsto dai decreti è quello del 30% degli stipendi di segretari di Stato e dei magistrati in servizio. Un intervento che non pare degno di nota per Repubblica futura che, oltretutto, continua a denigrare il lavoro serale e notturno per l’emanazione dei decreti. Anche in questo caso tengo a ringraziare i funzionari che hanno sempre garantito la loro disponibilità permettendo così di rendere pubblici i decreti in tempi congrui alla loro applicazione da parte della cittadinanza.

 

Elena Tonnini, segretario di Stato per gli Affari Interni

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy