San Marino. Csdl: “Decreti contraddittori, incompleti e inadeguati”

San Marino. Csdl: “Decreti contraddittori, incompleti e inadeguati”

“Finanziare la ripartenza con l’equità!”.

Lo chiede il direttivo della Confederazione sammarinese del lavoro, che stamattina ha affrontato durante una videoconferenza i nodi salienti della emergenza da Covid-19 e le misure adottate dal governo, giudicate in una nota “molto spesso unilateralmente senza nessun confronto con le parti sociali, dando luogo a una serie di decreti contraddittori, incompleti e fortemente inadeguati“.

Se da un lato “si sta lentamente allentando l’emergenza sanitaria, grazie a una graduale diminuzione dei contagi“, dall’altro “è sempre più alto l’allarme per l’emergenza sociale e per la inevitabile flessione dell’economia“. Le uniche misure adottate dall’esecutivo sul piano economico, puntualizza il direttivo della Csdl, sono “tagli alle retribuzioni e agli ammortizzatori sociali, riduzioni dei costi della Pubblica amministrazione e prelievi sulle pensioni, che hanno colpito i lavoratori dipendenti e i pensionati, senza chiedere assolutamente nulla a chi ha maggiori capitali“.

Ma la sola politica dei tagli, a detta di Csdl, “non basta a far fronte a una pandemia che rischia di falcidiare l’economia e che ha ridotto le condizioni economiche di migliaia di cittadini”. Tutti i Paesi del mondo democratico, infatti, “hanno adottato pacchetti con misure economiche straordinarie, stanziando importanti risorse pubbliche, a sostegno delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie“. San Marino, invece, “è praticamente l’unico Paese democratico a non averlo fatto!”.

Secondo il direttivo della Confederazione sammarinese del lavoro, “va urgentemente varato un pacchetto di aiuti economici pubblici, le sui risorse vanno reperite in primo luogo dall’interno del Paese, oltre che attraverso prestiti esterni“. Inoltre, il sindacato rilancia la richiesta di “varare una patrimoniale che vada a tassare, mettendoli insieme, i patrimoni immobiliari e finanziari, ad eccezione di quelli investiti nelle imprese; l’occasione per adottare questo provvedimento può essere lo stesso bilancio di assestamento che l’esecutivo deve predisporre entro giugno”.

Tutto ciò “si colloca nel solco del raggiungimento di una maggiore equità fiscale attraverso l’emersione di tutti i redditi e patrimoni, ancor più importante in un periodo in cui tutti devono essere chiamati a versare allo Stato in ragione delle proprie possibilità economiche, a sostegno della sanità pubblica e dello stato sociale universalistico, l’unico sistema che ha permesso di affrontare senza discriminazioni un’emergenza sanitaria così grave”.

Allo stesso tempo, “occorre provvedere al rientro dei capitali dichiarati detenuti all’estero, e anche di quelli non dichiarati, e su questi ultimi vanno applicate le dovute sanzioni“. In questo senso, la Csdl propone di “raccogliere dalle banche una quota pari all’1% dei depositi bancari in territorio, che permetterebbero fin da subito di reperire circa 50 milioni di euro, risorse fresche da immettere nel sistema sanitario, in quello economico e negli interventi sociali per le famiglie”.

E ancora: “Come riconosciuto da più parti, è inevitabile il ricorso a un prestito estero

Le conseguenze sull’economia, anche industriale, “sono ancora tutte da verificare”: l’apparato economico produttivo sammarinese in questo primo periodo di pandemia “non si è fermato, continuando a operare con gli organici delle aziende al 50%, ma verosimilmente ha lavorato su commesse e ordinativi precedenti allo scoppio della emergenza sanitaria”. Ora che “abbiamo alle spalle due mesi di pandemia”, la grossa preoccupazione “è che possa verificarsi un calo delle commesse, con il pericolo di una contrazione della produzione industriale“.

Il direttivo della Confederazione sammarinese del lavoro, sempre nello stesso comunicato, sottolinea come il contributo di 580 euro ai cittadini in difficoltà sia “destinato a un numero ridottissimo di persone, e quindi si tratta di un provvedimento del tutto inadeguato“. Il governo, manda a dire il sindacato, “sostiene di non voler lasciare indietro nessuno, invece, se non si riformula completamente questa misura, tenendo conto delle spese indifferibili che le persone devono affrontare per il loro sostentamento, si mettono tantissimi cittadini in difficoltà!”.

Gli aiuti alle famiglie “non devono riguardare solo il lato economico: a questo proposito, è urgente affrontare il problema delle coppie di lavoratori con figli, i quali non possono andare a scuola e che in genere non vengono affidati ai nonni, per paura del contagio; è necessario adottare misure adeguate, tra cui un progetto per la riapertura dei centri estivi“.

La Confederazione sammarinese del lavoro stigmatizza “lo scarso coraggio del governo che non ha accolto la richiesta del blocco dei licenziamenti” e rilancia “l’assoluta necessità di questa misura da adottare urgentemente per proteggere i lavoratori dal rischio della perdita del posto di lavoro”.

Riguardo il tema dei tamponi, “in caso di positività, lo stesso utente deve fare a pagamento anche i tamponi, con il conseguente esborso di centinaia di euro“. Secondo la Csdl, “non è accettabile che quella che è una funzione e una prerogativa della sanità pubblica, a tutela dell’intera collettività, debba essere delegata alla medicina privata, per di più sottoponendo le persone a notevoli costi”.

Nella sua relazione introduttiva, il segretario della Csdl, Giuliano Tamagnini, “ha esordito con una espressione di cordoglio e di solidarietà alle famiglie delle 41 vittime sammarinesi del virusoperatori medici e sanitari, che in tempi brevissimi hanno trasformato l’Ospedale di Stato in una struttura pienamente attrezzata contro la pandemia, svolgendo un ruolo encomiabile per la cura di centinaia di persone affette dal virus e proseguendo nella erogazione di tutti gli altri servizi sanitari”.

Infine, “un grazie anche alla Protezione Civile, alle forze dell’ordine e a tutti i lavoratori che hanno permesso l’erogazione dei servizi essenziali“, “un plauso anche alla stessa popolazione sammarinese, che ha sopportato questi mesi di quarantena con forte senso di responsabilità rispettando le limitazioni imposte alle libertà personali, e un grazie particolare ai giovani, che hanno saputo affrontare positivamente, spesso in modo anche creativo, questo periodo così particolare e difficile”. 

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