“Doveva ristabilire la libertà dopo tre anni di regime” e invece “mette bavagli e silenzia tutto”.
Con queste parole Repubblica futura critica in un proprio comunicato il Congresso di Stato sul tema della giustizia.
“È in atto da tempo una guerra asimmetrica sul Tribunale con l’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, di sovvertire l’ordine nel sistema giudiziario – manda a dire il partito di opposizione -. Silenziare magistrati ritenuti scomodi, probabilmente rei di avere condotto indagini indigeste alla politica, e restituire rango e potere perduto a qualche gran visir dei Tavolucci. È abbastanza inverosimile lavorare per un piano rilevante di emissioni obbligazionarie sui mercati internazionali e contestualmente avere l’obiettivo di smantellare il Tribunale, rimodellarlo secondo principi discutibili ma molto cari a qualche avvocato di maggioranza, a qualche ex sottosegretario di Stato alla Giustizia, a qualche miracolato del Conto Mazzini. Se si vuole avere credibilità, anche esterna, serve una giustizia autorevole e non un ramoscello che si piega ai desideri della politica”.
Repubblica futura, infine, chiede “equilibrio su un tema del genere” e richiama l’opinione pubblica “al concreto rischio che in tutto questo ci sia l’obiettivo di insabbiare l’avvio di processi scomodi per governo e maggioranza e deviare processi già avviati in cui una certa politica è uscita con le ossa rotte”.
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