Tra Rimini e Forlì uno è di troppo: “Siamo noi quelli con le ali spiegate”
MANUEL SPADAZZI – “Noi lavoriamo per far crescere l’aeroporto di Rimini e i numeri ci dicono che ci siamo riusciti”. I numeri, in passato, hanno anche detto che due scali così ravvicinati come Rimini e Forlì sono troppi. “Se ancora oggi ci sono imprenditori che pensano sia opportuno aprire un secondo aeroporto in Romagna, a loro – è la stoccata di Laura Fincato, presidente di AiRiminum (la società che gestisce il Fellini) a Forlì – faccio il mio personale in bocca al lupo. Anzi, faccio loro i miei auguri…”. La guerra dei cieli si fa sempre più aspra, soprattutto dopo che il dossier riminese ha svelato quanto costa riaprire il Ridolfi, chiuso da sette anni: almeno 200 milioni tra Vigili del Fuoco, Polizia di Frontiera, Finanza, Dogana e personale di Enav. (…)
“Ripartiremo, con la consapevolezza che il Covid ha profondamente cambiato gli scenari. Ma noi guardiamo al futuro con fiducia. Anche perché siamo solidi: il 25 giugno approveremo il bilancio 2019, che si chiude con 10,7 milioni di fatturato, zero debiti con le banche, 4 milioni di liquidità di cassa e un utile di un milione di euro. Ma la notizia più importante è l’imminente contratto di programma con Enac, che ci permetterà di avviare importanti investimenti infrastrutturali sullo scalo”. (…)
“Parliamo di 23,3 milioni di euro da qui al 2023. Ma il nostro piano approvato da Enac prevede complessivi per oltre 90 milioni di euro fino al 2033. È grazie alla bontà e alla serietà del nostro lavoro che la Regione, riconoscendo al Fellini la sua vocazione di aeroporto turistico, ha potuto impegnarsi per la compartecipazione negli investimenti fino al 2023”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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