Ragazzi con disabilità chiusi nelle loro case da quattro mesi, cioè da quando si è diffuso il coronavirus nella Repubblica di San Marino.
A lanciare l’allarme è la Fondazione Centro Anch’io, che in un post su Facebook chiede che venga “riaperto l’unico centro diurno della Repubblica di San Marino dove circa 50 ragazzi trascorrono le loro giornate”.
“Invece di trovare spazi per farli ricominciare”, lamenta l’organizzazione sammarinese no-profit, “la responsabile del servizio ha pensato bene di restringerli e di occuparli con gli uffici di coloro che lavorano per il Colore del Grano diminuendo sensibilmente le metrature a disposizione per i ragazzi e i loro laboratori”.
“Solo cinque di loro al mattino e cinque al pomeriggio: conteggiate voi quante giornate in una settimana potrebbero fare in presenza visto che sono una cinquantina! In più, non li vogliono fare andare in colonia perché soggetti a rischio, mentre gli anziani li mandano giù tranquillamente (sono soggetti a rischio anche loro) – rimarca con tono polemico la Fondazione Centro Anch’io. E intanto ci sono familiari anziani, che lavorano e ci sono ragazzi che stanno regredendo a causa di queste misure che più che contenimento di una pandemia sono misure di segregazione in casa! E l’emergenza è stata dichiarata finita!”.
Ci si augura che il Congresso di Stato, la segreteria di Stato per la Sanità e l’Istituto per la sicurezza sociale riescano presto a trovare una soluzione efficace a questo increscioso problema.
AL
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