I farmaci non sono stati sufficienti: soffocata con il sacchetto o il cuscino
ANDREA ROSSINI – Insufficienza respiratoria acuta, compatibile con un’asfissia. Le prime informazioni fornite dall’autopsia sulla salma di Luisa Bernardini fanno propendere gli investigatori per l’ipotesi di un verosimile soffocamento meccanico successivo all’assunzione dei farmaci. Si spiegherebbero così anche le piccole lesioni traumatiche al naso e attorno alla bocca. Bisognerà attendere l’esito delle analisi sui campioni tossicologici e successivi accertamenti, più approfonditi, prima di arrivare alle conclusioni. L’ipotesi è che il marito, una volta resosi conto che i farmaci non erano sufficienti a provocare la morte abbia utilizzato un cuscino o lo stesso sacchetto che poi ha cercato di usare su se stesso per completare quello che aveva in mente. Un atto violento per un gesto che lui stesso in uno dei biglietti lasciati in casa ha definito “d’amore”. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna
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