“Il momento è difficile, ma è con l’innovazione e il coraggio che la nostra Repubblica tornerà ad alzare la testa e a garantire benessere e giustizia sociale ai propri cittadini”.
La pensa così Rete sul reperimento di nuove risorse economiche per il rilancio della Repubblica di San Marino.
“Va da sé che i risparmi sulla spesa corrente, da soli, non basteranno; sarà quindi fondamentale, d’ora innanzi, porre le condizioni per restituire il debito, riqualificando le passività e avviando il rilancio economico del Paese”, spiega il movimento di maggioranza in un comunicato.
“Abbiamo un buco contabile di un miliardo di euro con cui fare i conti, che si va ad aggiungere al debito dichiarato di 360 milioni. Abbiamo un bilancio dello Stato in deficit strutturale per 30 milioni di euro. Abbiamo Cassa di Risparmio con un bilancio 2019 chiuso con una perdita di 29 milioni. Abbiamo i Fondi Pensione esposti per oltre 26 milioni di euro. Abbiamo l’Iss che perde che 87 milioni di euro all’anno, mentre lo Stato ne versa 71,4 milioni, creando un ulteriore disavanzo di circa 15 milioni – spiega Rete -. Per tutti questi motivi è necessario, oltre a fare di tutto per recuperare quanto non versato da chi deve, creare le condizioni per far arrivare degli investitori seri, con capitali veri e puliti, che vengano a fare impresa per accrescere il nostro Pil, per garantire occupazione e mantenimento dello stato sociale“.
Rete e la maggioranza, “nell’ottica di favorire l’attrazione di nuovi capitali”, hanno “istituito un Fondo per gli investimenti segregato per attrarre e veicolare investimenti finanziari, anche con la partecipazione di altre Nazioni”.
Gli obiettivi sono “il sostegno finanziario a opere pubbliche e a progetti di sviluppo che offrano occupazione qualificata e azioni per il potenziamento bancario e finanziario“.
Infine, Rete fa sapere di ritenere tale strumento “fondamentale per il rilancio del Paese, qualificante per attirare capitali esteri”.
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