Troppa ressa, il “Bikini” sbarra le porte
Ferdinando Bianchini, uno dei gestori del locale: “Assediati dai ragazzini, rischiavamo grosso. Io non faccio il baby sitter”
GRAZIA BUSCAGLIA – Sabato notte, quando verso le due, ha visto la folla di ragazzini che premeva per entrare nel suo locale, il Bikini a Cattolica, ha chiuso i cancelli. Erano davvero troppi per riuscire a contenerli, in tempi di distanziamento sociale e mascherine. Così Ferdinando Bianchini, con i suoi soci Gabriele Piemonti e Micaela Gatti, ha pensato bene di chiudere. A spiegarlo è lo stesso Bianchini: “Sabato sera era arrivata tantissima gente, una folla immensa. Per noi era anche il primo sabato destinato a ragazzi con almeno sedici anni. Avevamo già fatto i controlli all’ingresso, l’alcoltest, i documenti, tutto e di più, raccomandando ai clienti di seguire le distanze di sicurezza e di tenere la mascherina in caso questo non fosse possibile. Alle due di notte, però abbiamo visto che fuori dal locale si era creata una ressa pazzesca. Non saremmo stati in grado di gestire tutti quei ragazzini. Da qui la decisione di chiudere. Lo abbiamo fatto con grande coscienza, non volevamo rischiare”. Il timore era, dunque, solo uno: gli assembramenti. “Non volevamo avere problemi di nessun genere, capisco che gli adolescenti non hanno un locale dove andare e quindi si riversano da noi – continua il gestore del Bikini – ma io non voglio fare il baby sitter o ancora peggio, fare il cane da guardia a giovani che non danno retta. Non ti ascoltano gli adulti quando dici loro di indossare la mascherina, figurarsi i giovanissimi che si sentono invincibili. Non ho voluto avere storie di assembramenti o altro, così ho preferito chiudere i cancelli del locale e non fare più entrare nessuno. Amo il mio lavoro, ma non mi va di rischiare per qualche cliente in più. Posso stare senza tranquillamente”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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