Roma spegne le disco: «Delitto perfetto»
La rabbia dei gestori. Gianni Indino (Silb): «Siamo il capro espiatorio. Non c’è prova che i locali siano luoghi di contagio»
MARIO GRADARA. Spenta la musica nelle discoteche. Almeno fino al 7 settembre. La decisione del governo dopo il confronto con le Regioni. Ai locali sarà riconosciuto un sostegno economico. Una scelta che era nell’aria, ma che manda in bestia i gestori. «Il delitto perfetto, ce l’hanno fatta – tuona Gianni Indino, presidente regionale Silb e presidente provinciale di Confcommercio –. Ora tutto torna alla normalità: non ci saranno più contagi, non ci saranno più infetti nè malati. Lo dico con ironia ma c’è da piangere. Le discoteche sono la vittima sacrificale. Serviva uno scalpo per l’opinione pubblica». Ma gli assembramenti… «Non c’è una sola evidenza epidemiologica, hanno deciso che siamo noi i focolai di contagio. Non esiste che il governo decida da solo sulle nostre teste, e quelle di migliaia di lavoratori: ci chiama a un tavolo di confronto. Chiederemo integrazione, Iva ridotta, 4 miliardi di fatturato nazionale rischiano di andare in fumo». (…)
Tratto da Il Resto del Carlino
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