Morto l’uomo avvelenato dalla compagna
La donna gli aveva somministrato lentamente del topicida per consentire al figlio di ereditare l’appartamento
E’ morto l’anziano avvelenato dalla compagna con il topicida perchè, aveva confessato la donna, «volevo dare un po’ di tranquillità economica a mio figlio». L’uomo, 84 anni, si è spento la notte di lunedì, nella casa di riposo Pullè di Riccione, dove era stato portato dopo molti mesi di ospedale. Ieri, il pubblico ministero che conduce l’inchiesta, Luca Bertuzzi, ha dato l’incarico per l’autopsia che è stata effettuata nel pomeriggio di ieri. I risultati faranno la differenza per l’imputata, una riminese, di 79 anni, accusata di tentato omicidio. Quello che il magistrato vuole sapere è se c’è un rapporto diretto tra la morte e l’avvelenamento. Se la risposta dovesse essere positiva, potrebbe venire accusata di omicidio. Se un uomo allettato e senza quasi la possibilità di muovere un dito, finisce in ospedale per avvelenamento da topicida, allora significa per forza che qualcuno glielo ha somministrato (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino
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