«Ero seduto alla finestra, poi il volo nel vuoto»
Il racconto dello studente riminese sopravvissuto alla caduta di venti metri. «Sono atterrato su una vetrata, è stato un miracolo»
«Ho sognato di essere all’inferno, più volte, quand’ero in terapia intensiva. Nell’incubo mi vedevo legato e sottoposto a torture». All’inferno e ritorno. Perché il peggio è passato per Alessandro Patrizio Cornelini. Da una settimana è finalmente a casa il giovane riminese precipitato il 26 agosto dal settimo piano del suo appartamento nel quartiere Africano, a Roma. Ha trascorso un mese in ospedale: è rimasto ricoverato al San Giovanni Addolarata (nella capitale) fino al 16 settembre, e poi è stato trasferito all’Infermi a Rimini, dove l’hanno dimesso il 28 settembre. Come si sente ora? «Sto molto meglio. Per una decina di giorni ancora dovrò muovermi sulla sedia a rotelle: ho un malleolo rotto e devo evitare di appoggiare il peso sulle gambe. Ho ancora dolore, ma passerà (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino
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