Tre alberghi nelle mani della “mala” calabrese
Tra i sei indagati della prima ora anche un campano, ma l’indagine si allarga Una pistola alla cintura per abbassare le pretese di fornitori e dipendenti
ANDREA ROSSINI. Tre alberghi riminesi nelle mani della mala calabrese. Una pistola 7.65 che spunta dalla tasca dei pantaloni e ipotesi di reato che vanno dall’associazione per delinquere al riciclaggio. Sono le ipotesi investigative di una delle indagini attualmente in corso a Rimini relative al mondo delle strutture turistiche. Un’inchiesta i cui tempi si sono allungati, tanto che si è resa necessaria una proroga. Ora se ne occupa la guardia di finanza con il coordinamento del pm Luca Bertuzzi. Tutto è cominciato con una verifica amministrativa in prefettura tra gli hotel intenzionati a partecipare al bando per l’accoglienza dei profughi. (…)
Tratto dal Corriere Romagna
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