La movida è ancora senza regole. Nuova proposta: accessi controllati
ERIKA NANNI – Nella nebulosa creata dall’assenza del nuovo e atteso regolamento ad hoc, i gestori dei locali affacciati al porticato della Vecchia pescheria tentano di fronteggiare il rischio di assembramenti. Ad aiutarli, ieri pomeriggio, c’erano in verità anche il vento gelido di Buran e la pioggerellina fine che cadeva insistente. Tuttavia, sebbene lontana dalle scene di ressa e calca registrate lo scorso week end, anche ieri la Pescheria ha attratto a sé gli irriducibili dell’aperitivo. Irriducibili che in molti casi sorseggiano il cocktail direttamente sui banconi in pietra. Proprio quei banconi che insistono al centro della nuovo regolamento: “Finché non c’è il via libera della Sovrintendenza a utilizzare i banchi – ribadisce l’assessore alla Sicurezza e alle Attività Produttive, Sadegholvaad – non emetteremo nessun divieto di comprare bibite e cibo da asporto dalle 15 alle 18”. Il senso, chiarisce l’assessore, è quello di non voler fare una mossa che “impedisca ai gestori di lavorare”. Nel frattempo, prende piede un’altra proposta, quella di contingentare gli accessi alle aree critiche, “quelle a maggior rischio assembramenti”, spiega il consigliere comunale del Pd, Luca Pasini, il primo a proporre la misura sulla falsariga di quelle messe in atto in centro a Bologna, con il transennamento di piazza Scaravilli e il divieto di asporto. In piazza Verdi e in via Belle Arti, nel cuore della Bologna universitaria, sono entrate inoltre in azione le pattuglie delle forze dell’ordine per sgomberare gli assembramenti e assicurare la quiete pubblica. In quel caso, decisive sono state le rimostranze dei residenti, “assediati” dai giovani in preda all’aperitivo. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna
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