L’Emilia Romagna torna in zona arancione da lunedì

L’Emilia Romagna torna in zona arancione da lunedì

Zona arancione da lunedì, ecco tutte le novità. Ristori, sbloccati 22 milioni

ENEA ABATI – Come da pronostico l’Emilia Romagna torna in zona arancione da lunedì. Dopo oltre un mese tornano dunque a scuola i ragazzi delle seconde e terze medie e almeno al 50 per cento (massimo 75%) quelli delle superiori (per gli altri si prosegue con la didattica a distanza a rotazione). Riaprono tutti i negozi (esclusi quelli dei centri commerciali nei weekend) e anche le botteghe di parrucchieri ed estetisti. Pure per gli spostamenti si allargano le maglie. Si potrà uscire di casa liberamente ma non si potrà uscire dal proprio comune (né dalla regione) salvo esigenze di lavoro, studio, salute o necessità (in questi casi, serve sempre l’autocertificazione). Altra novità, come già avvenuto nei giorni di Pasqua (ma per la zona rossa si trattava di una deroga), in zona arancione sarà possibile fare visita a parenti e amici una volta al giorno (sempre tra le 5 e le 22 perché permane il coprifuoco) spostandosi in due e con al massimo due minori di 14 anni. Tutti i ristoranti ma anche bar, pasticcerie e gelaterie restano invece chiusi. Questi locali possono aprire esclusivamente per la vendita da asporto, consentita dalle 5 alle 22, e per la consegna a domicilio, per cui non ci sono limiti di orario. È vietato sostare all’interno dei locali, se non per il tempo necessario all’acquisto dei prodotti per l’asporto. (…)

Nel frattempo, informa l’Agenzia delle Entrate, sono partiti gli ordinativi di pagamento delle prime 600mila istanze presentate per un importo complessivo di quasi due miliardi di euro a favore delle imprese destinatarie dei sostegni che hanno presentato la domanda entro la mezzanotte del 5 aprile 2021. I contribuenti coinvolti vedranno accreditarsi le somme direttamente sul conto corrente indicato nella domanda oppure potranno usare l’importo riconosciuto in compensazione. Per la Romagna si tratta di cifre importanti. A fronte delle oltre diecimila domande presentate, arriveranno infatti sui conti correnti degli imprenditori oltre 22 milioni di euro, mediamente oltre duemila euro a testa. Entrando nel dettaglio: nella provincia di Forlì e Cesena le imprese che hanno fatto richiesta del ristoro previsto dal decreto sostegni sono state 3.126 per un importo complessivo di 10.339.106 euro. Nel Ravennate i titolari di partita Iva che ne hanno fatto domanda sono stati 2.993 e riceveranno 9.802.912 euro. Infine il Riminese che si accaparra la fetta più grossa a fronte di 4.649 domande per 15.855.759 euro.

Articolo tratto da Corriere Romagna

——

Caro lettore, Libertas mai come ora svolge un servizio pubblico importante per tutta la comunità. Se apprezzi il nostro lavoro, da 20 anni per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per aiutarci in questo momento straordinario. 
 
Anche un caffè alla settimana per noi può fare la differenza.
 
Puoi usare Paypal cliccando qui:
 
 
oppure facendo un bonifico con causale DONAZIONE all’IBAN intestato a Libertas:
 
SM78R0606709802000020148782
 
 
 
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy