La difesa di Pula: “Estraneo a tutte le accuse”
Il vice presidente di Riviera Banca interviene in merito all’inchiesta che lo vede indagato per il crac dell’ex colosso del mattone
ALESSANDRA NANNI – Fabio Pula si difende. Il vice presidente di Riviera Banca, finito nel calderone dell’inchiesta per il crac Cmv, decide di intervenire in merito all’inchiesta che lo vede indagato insieme a Sauro Nicolini, patron del colosso edile spazzato via dal fallimento, e ad altre sette persone, accusate a vario titolo di bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Secondo la ricostruzione della Finanza, avrebbero trasferito fondi neri a San Marino, per poi riportarli in Italia facendo in modo di “schermare” i veri proprietari. Milioni, dicono, sottratti ai creditori anche con la sua complicità, grazie a un carosello di passaggi con una fiduciaria del Titano, riconducibile a Nicolini. (…)
“La stampa locale – dice Pula in un comunicato – ha dato grande risalto a un provvedimento di sequestro, che peraltro non vede me tra i destinatari, presso vari istituti di credito eseguito nell’ambito dell’inchiesta relativa al fallimento del gruppo Cmv. Apprendo che i mandati di sequestro sarebbero stati firmati a conclusione dell’indagine, ma a tale proposito desidero precisare che ad oggi non mi è stato notificato alcun avviso di conclusione delle indagini. Cosa che mi avrebbe consentito di sapere, da un lato quale è esattamente l’ipotesi di accusa nei miei confronti, e dall’altro di prendere visione degli atti del procedimento, per potermi difendere e, nel caso, di poter entrare nel merito della vicenda, in relazione alla quale mi ritengo del tutto estraneo”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
——