Lasciati a casa trenta sanitari non vaccinati
Aumentano gli operatori sospesi a Rimini, molti faranno ricorso al Tar. Da domani prime dosi anche in piazzale Fellini sulla clinica mobile
Aumenta sempre di più il numero dei sanitari non vaccinati, raggiunti dal provvedimento di sospensione dal lavoro. Anche, soprattutto nel Riminese, dove più alta è la percentuale di sanitari non ancora immunizzati rispetto al resto della Romagna.Sono diventati già una trentina, tra infermieri (soprattutto), medici e gli altri operatori sanitari che lavorano nella nostra provincia, quelli che sono stati sospesi senza stipendio dall’Ausl Romagna perché non si sono vaccinati contro il Covid. L’Ausl ha istituito una commissione apposita per valutare la posizione di tutti i 224 sanitari (in Romagna) che, a fronte dei vari solleciti, non hanno ancora fatto la prima dose. Diversi tra loro si sono messi in regola o hanno fornito motivi validi per la mancata vaccinazione: chi è incinta o sta allattando, chi ha avuto il virus da poco. Ma gli irriducibili restano parecchi. Negli ultimi giorni sono stati firmati altri provvedimenti di sospensione, e a Rimini sono diversi i sanitari lasciati a casa. «Il provvedimento di sospensione è arrivato a una trentina di sanitari – conferma l’avvocato Luca Ventaloro – Una ventina di loro mi ha già firmato il mandato per presentato ricorso al Tar e impugnare il provvedimento». Alcuni di loro hanno preso parte anche alle varie proteste organizzate a Rimini contro l’obbligo del Green pass (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino
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