Rimini. Centro storico stracolmo di manifestanti contrari al Green Pass

Rimini. Centro storico stracolmo di manifestanti contrari al Green Pass

Piazza Cavour stracolma di manifestanti contro il Green Pass.

È cio che è avvenuto stamattina nel centro storico di Rimini.

La manifestazione “No Green Pass” è stata organizzata da 3V e altre realtà contrarie all’introduzione dell’obbligo del certificato anti-Covid nel mondo del lavoro, necessario a partire da oggi per poter lavorare in azienda, ufficio, fabbrica o altre attività lavorative.

È intervenuto il neo consigliere comunale di 3V, Matteo Angelini, che ha letto davanti ai numerosi manifestanti presenti in centro la seguente lettera indirizzata al nuovo sindaco di Rimini, al prefetto della stessa città romagnola e a tutti i media:

“Buongiorno a tutti, questa piazza oggi ha un’importanza molto particolare ed uno scopo bene preciso, almeno dal mio modesto punto di vista. È fondamentale oggi mettere tutti, noi compresi, davanti alle proprie responsabilità, almeno io nella mia vita sono sempre stato abituato così e visto che da oggi, non parlo più da solo semplice cittadino ma anche da rappresentante di quella parte di popolazione che ha deciso di votarmi e permettermi di entrare in consiglio comunale, ci tengo più che mai a portare avanti un discorso di chiarezza, trasparenza e, soprattutto, di civiltà.

Quindi mi rivolgo al neo eletto sindaco di Rimini, al prefetto e a tutti i media in ascolto per chiarire una volta per tutte una questione che, a mio avviso, non dovrebbe nemmeno essere nuovamente chiarita, visto che su questa mi sono espresso già più e più volte, ma siccome c’è ancora qualcuno che non capisce o vuole fare finta di non capire, io continuerò a farlo ad oltranza. Io rigetto categoricamente ogni forma di violenza e Matteo Angelini, 3V e tutte le persone che si sentono rappresentate da me e da 3V si dissociano categoricamente da ogni azione di questo tipo, compresi gli atti vandalici che a ripetizione si stanno verificando sul nostro territorio. Quando noi abbiamo qualcosa da dire prendiamo una piazza, dove ancora vive e resiste un po’ di democrazia, e veniamo a manifestare qui il nostro dissenso in modo pacifico e civile.

Sono contento che oggi le forze dell’ordine siano qui in grande presenza e ringrazio anche il neo sindaco per avere così a cuore la nostra sicurezza, ma non ho bisogno né che sia il sindaco, né che sia il prefetto, né che sia il questore (con tutto il rispetto…) che mi dicano che, in caso di disordini, la manifestazione va sospesa e sciolta. Io so da solo e lo sanno benissimo tutte le persone presenti in questa piazza. Sono io il primo che, in caso di disordini, sospendo la manifestazione perché proprio poco fa ho parlato di assumersi le proprie responsabilità. Io e tutti voi qui presenti siamo persone civili e responsabili.

Quindi se dovesse accadere qualunque cosa lo sapete come faremo? Sapete come isoleremo i disturbatori? Come li smaschereremo? Ci metteremo tutti a sedere a terra, esattamente in questo modo.

Da domani non voglio più sentire volare una mosca a livello mediatico su chi scende legittimamente ed educatamente in piazza a protestare; da domani voglio leggere sui giornali di un sindaco che s’interessa dei problemi dei propri cittadini, di un sindaco neo eletto che non fa orecchie da mercante come il suo predecessore ignorando il grido di aiuto di una grossa parte della popolazione; di un neo sindaco che costruisce ponti e non alza muri perché la storia c’insegna che i muri sono destinati ad essere abbattuti in un modo o in un altro!

Quindi in questa piazza mi rivolgo alle due figure che hanno direttamente voce in capitolo in tutta questa faccenda che ad oggi non ha più nulla di sanitario, ma solo ed esclusivamente risvolti politici. Mi rivolgo al sindaco e al prefetto: avete la responsabilità di fermare immediatamente questa follia. Il Green Pass è una tessera dalle forti sfumature fasciste e visto che voi in primis condannate chi ha comportamenti squadristi (e pure noi!), scendete in piazza ad onorare i caduti e a spendere belle parole verso chi ci ha liberato in passato da situazioni pesantissime e molto simili a quelle che si stanno ripetendo in questo periodo storico, oggi avete il dovere di eliminare subito categoricamente questo Green Pass!

Abbiamo il sacrosanto diritto di tornare alle nostre vite normali: abbiamo stretto i denti, come tutti, in questi mesi in cui abbiamo lottato contro un nemico invisibile di cui nessuno nega l’esistenza, abbiamo resistito nonostante i provvedimenti di un governo incapace di gestire questa emergenza, che ha impegnato tutte le risorse economiche solo verso il ‘Dio vaccino’ dimenticandosi totalmente della medicina territoriale, delle cure precoci con cui intervenire e salvare persone; abbiamo resistito ad una pressione mediatica senza eguali fatta di sensi e controsensi; abbiamo resistito a tutto questo. Non chiedeteci ora di dover resistere anche al brutale attacco al nostro lavoro, al sostentamento primario delle famiglie. Non chiedeteci di resistere anche a questa bastardata!

E se ci obbligherete a dover resistere ancora, sarete voi in primis a dover fare i conti con questa vostra ennesima presa di posizione sbagliata, inumana e anticostituzionale! Perché non è forse agire da squadristi trasformare i posti di lavoro in ambienti asettici non da un virus, ma ambienti asettici dai rapporti umani? Non è squadrismo creare percorsi alternativi per chi non è vaccinato? Non è squadrismo creare percorsi alternativi per chi si deve recare prima a tamponarsi in un’infermeria all’interno della stessa azienda in cui non può entrare senza Green Pass?

Ai datori di lavoro, che in parte subiscono pure loro tutto questo e vorrebbero fare qualcosa, ma soprattutto a quei datori di lavoro un po’ zelanti che invece non solo lo appoggiano ma che non stanno facendo nulla per agevolare i propri dipendenti, anzi, che li vogliono proprio mettere in difficoltà e qui il riferimento è chiaro e diretto soprattutto al settore pubblico, ma non solo, ricordatevi che avete a che fare con degli esseri umani, gli stessi essere umani che tirano avanti il carretto da anni e dovranno farlo ancora, ricordate che tutto questo lascerà profonde cicatrici in un tessuto sociale che risulta già a pezzi. Anche voi qui potete fare la differenza, scegliere se farla in positivo o in negativo. È tutto nelle vostre mani, ma soprattutto nella vostra coscienza.

La coscienza, e mi avvio a concludere il mio primo intervento, avrò qualcosa da dire in seguito davanti alla Prefettura.

La conoscenza, ognuno di noi ne è dotato, ognuno di noi deve farci i conti, coscienza va di pari passo con la consapevolezza, la consapevolezza con la dignità e il rispetto reciproco e torniamo infine alla responsabilità.

Possiamo tutti avere idee diverse, ma non possiamo esimerci dal continuare ad essere persone umane che si confrontano, a volte anche discutendo e perché no talvolta anche con toni molto accesi, ma non facciamo il gioco di chi ci vuole divisi, chi ci vuole gli uni contro gli altri, perché ahimè su questo stanno clamorosamente vincendo loro.

Vogliamo fare la differenza sul serio? Facciamola quotidianamente nelle nostre vite, tutti”.

Qui di seguito, invece, il testo della lettera di Angelini indirizzata al solo prefetto di Rimini:

“Signor prefetto, buongiorno, è prima di tutto un uomo che le parla, un padre di famiglia, un lavoratore, da qualche giorno anche un uomo di politico visto che sono stato eletto da una parte della popolazione come consigliere comunale a Rimini.

Le parlo con la consapevolezza che le parole hanno un peso ed io credo che dall’alto della sua carica e del suo bagaglio culturale saprà pesarle nel modo giusto.

Le voglio fare una domanda, non con l’intento di avere una risposta da lei, ma semplicemente con l’intento di smuoverle dentro qualcosa visto che anche lei è prima di tutto un essere umano dotato di sentimenti e di una coscienza.

Cosa accade ad una persona quando piano piano le viene messa la testa sotto l’acqua? Mi immagino che ad una prima fase di stupore, perché magari non se l’aspetta, segua una fase di agitazione crescente fino ad arrivare ad una vera e propria lotta per la vitta. Non le pare che è esattamente quello che sta accadendo?

Tralasciando i fatti deprecabili di Roma, ben organizzati e con tante complicità e responsabilità, parliamo di noi, di cittadini che stanno vivendo con l’acqua alla gola da mesi, consapevole che oltre a tutto questo stanno arrivando rincari che incideranno pesantemente sulle già difficili vite delle famiglie, quanto pensa che mancherà a quando saremo tutti con la testa sotto l’acqua? E cosa si aspetta che accada quando faticheremo sempre di più a riprendere fiato?

Mi rivolgo a lei per ovvi motivi perché gli assalti squadristi e fascisti che tutti noi condanniamo fanno paura, ma io credo che dovrebbe fare ben più paura un popolo senza più aria nei polmoni e quindi senza più nulla da perdere e che vuole riconquistare quella sovranità di cui si parla nella nostra Costituzione.

Le chiedo quindi di creare quel ponte di cui prima parlavo in Piazza Cavour, le chiedo di contribuire alla fine di tutto questo come meglio può, da uomo e da colui che svolge dunque il delicato ed importante compito di promuovere e consolidare le sinergie presenti sul territorio a garanzia dei diritti dei cittadini, come riportato sul sito della prefettura di Rimini.

Grazie per l’ascolto”.

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