San Marino. Rete: interpellanza sulle tariffazione per le acque reflue

San Marino. Rete: interpellanza sulle tariffazione per le acque reflue

Considerate le seguenti Delibere dell’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia relativi alla “tariffa ambientale” sulle acque reflue da applicare in modo progressivo secondo il principio “chi più inquina più paga” alle realtà industriali altamente inquinanti identificate nell’allegato K del codice ambientale, ed in particolare:

Delibera in materia tariffaria n.2/2012 del 29 febbraio 2012
in cui si fa riferimento agli elevati costi annuali di depurazione in carico all’AASS (e quindi dello Stato) delle acque immesse in rete da dette aziende, con ammontare di circa 1.775.000 euro, nonché alla necessità di adeguare la tariffa con lo scopo di “coprire i costi di smaltimento e di tutelare l’ambiente garantendo l’uso razionale delle risorse idriche ed il corretto smaltimento delle acque reflue “;

Delibera in materia tariffaria n.3/2014 del 5 giugno 2014
Che istituisce un’apposita tariffa ambientale progressiva per le utenze, comprese quelle inquinanti, entrata in vigore dal novembre 2014 ed inclusiva di maggiorazioni in base al grado di inquinamento delle acque reflue, ed in particolare:

“In considerazione del possibile impatto che l’introduzione integrale della nuova metodologia di imposizione tariffaria può avere sull’operatività delle attività produttive interessate, si prevede che il nuovo metodo di tariffazione sia introdotto in modo progressivo, con importi tariffari progressivamente crescenti nel corso di cinque anni a decorrere dal 2015.
L’introduzione progressiva della Tariffa Ambientale è volta a incentivare le imprese interessate ad accelerare la messa in opera di appropriati sistemi di depurazione dei reflui, senza, nel contempo, pregiudicare la prosecuzione dell’attività produttiva”

Delibera in materia tariffaria n.2/2016 del 21 aprile 2016
in cui l’Autorità rileva

-come la tariffa progressiva non sia stata in realtà applicata proprio a quelle aziende che utilizzino captazioni diverse dal pubblico acquedotto (Cartiera Ciacci, altre?).

-la mancanza di adeguata comunicazione da parte di A.A.S.S. all’Autorità, che segnala come “non venivano prodotti report e relativi centri di costo, copia dei contratti con Hera, etc. ponendo l’Autorità non in condizione di adempiere a quanto in oggetto.”

-che i costi di depurazione in carico ad AASS ed allo Stato siano aumentati rispetto al 2012 in quanto “risulta evidente l’aumento che si è avuto dall’anno 2012 (0.55 €/m3) all’anno 2016 (0.79 €/m3).”

Considerate le dichiarazioni del neo Segretario Michelotti, che ha bocciato un recente emendamento di RETE che chiedeva l’applicazione della tariffazione progressiva rispondendo: “mi sembra talmente chiaro che le tariffe debbano essere più alte man mano che si consuma, e c’è l’autorità per la regolazione dei servizi pubblici ed energia che deve applicare questo principio, perché precisare qualcosa che è chiaro?” , mancando l’occasione di poter applicare sin da subito l’applicazione di tale tariffazione anche per le aziende più inquinanti;

Si interpella il governo per chiedere

1.Un report accurato sull’applicazione della tariffazione progressiva stabilita dall’Autorità per i Servizi con Delibera n.3/2014 per le diverse tipologie di utenza considerate nell’articolo 95 del codice ambientale. Si richiede di specificare a quali utenze non è stato applicato l’aggiornamento, quali tariffe sono state applicate e per quanto tempo, nonché i risultati degli incassi.

2.Se è vero che vi sono utenze morose che non pagano bollette per la tariffa ambientale, con importi elevati per alcune centinaia di migliaia di euro/anno. Nel caso si chiede per quali ragioni e quali siano tali aziende.

3.Se alla Cartiera Ciacci e alla Lavanderia Sammarinese e comunque a tutte quelle che rientrano nell’Allegato K del Decreto Delegato 27 aprile 2012 n.44 sia stata applicata la tariffazione progressiva. In caso contrario si chiede:

a)per quali ragioni non sia stato rispettato quanto previsto dall’Autorità. Si chiede di spiegarne le ragioni per ogni azienda interessata

b)quale tariffa viene attualmente applicata e da quanto tempo, con quali incassi per l’Azienda e qual è il rapporto di tariffa rispetto alla quantità e qualità delle acque scaricate

c)per ogni azienda interessata, si chiede se sia stato installato il contatore di volume sullo scarico allacciato al collettore fognario come previsto sin dal 2012 nel Decreto Delegato 27 aprile 2012 n.44. Nel caso si chiede per quali ragioni. Si chiede anche se eventuali installazioni siano avvenute completamente a carico dell’azienda oppure in compartecipazione con altre realtà e quali.

d) per ogni azienda interessata, quante e quali sanzioni siano state applicate per il mancato rispetto degli obblighi previsti dal codice ambientale (tra cui l’installazione del contatore) dal 2012 ad oggi

e)per ogni azienda interessata, chi si occupi delle analisi della quantità e qualità delle acque e con che costi

f) quali siano quelle aziende che hanno ottenuto deroghe ai valori limite di emissione previsti dal Codice Ambientale. Chi abbia rilasciato tali deroghe. Se prima di rilasciare tali deroghe si è verificato che la/le aziende in questione fossero in regola con l’installazione del contatore richiesto, e per quale motivo.

h) dal momento che per le utenze diverse di cui all’Allegato K la tariffa viene applicata al volume e alla qualità delle acque reflue scaricate, in che maniera avviene il calcolo della tariffa da applicare se non è installato il contatore di quantità e qualità delle acque.

i)per ogni azienda interessata, si chiede un calcolo dei mancati introiti per l’Azienda dal 2012 ad oggi in seguito alla mancata installazione dei contatori e quindi all’impossibilità di applicare la tariffazione adeguata, e quale sia tale importo.

f)per ogni azienda interessata, si chiede l’ammontare degli importi fatturati dall’AASS e dei consumi rilevati dal 2012 ad oggi;

g)si chiede copia di tutte le comunicazioni intercorse tra AASS e Autorità per l’Energia citate nelle Delibere in premessa.

4.Copia dei contratti sottoscritti tra AASS ed Hera;

5.Il conto economico (entrate, uscite) del Servizio Acque Reflue degli ultimi 3 anni;

6.Quali siano gli importi pagati all’ Italia sulla base dei carichi inquinanti degli ultimi 3 anni, quali sono state le ripartizioni adottate in percentuale sui suddetti carichi e quali criteri sono stati adottati nella successiva fatturazione;

7.Si chiede al governo quali siano le conseguenze delle recenti modifiche sul Codice Ambientale in merito al tema in oggetto;

8.Si chiede al governo quando verrà finalmente applicato sui reflui il principio “chi piu inquina più paga” e con quali modalità.

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