La Serenissima: Legge informazione, bocciate le proposte di Lonfernini. Recepiti tutti i dubbi di maggioranza e opposizione
Nonostante le critiche rivolte dal segretario Lonfernini nei confronti del nostro giornale, nonostante il tentativo di attacco sconsiderato alla libertà di informazione prodotto con la legge presentata in prima lettura che attribuiva al governo il potere di decidere “in base all’informazione offerta” quali requisiti richiedere alla testata giornalistica o pubblicazione periodica, alla fine si è arrivati a un vero e proprio dietrofront forzato, con Lonfernini che si è visto costretto a ritirare in particolare l’art. 3 della legge, quello più discusso, visto dava al governo i poteri che dicevamo sopra, e rivedere completamente l’intero impianto normativo. Apprezzabile il lavoro di Giovanni Zonzini (Rete) e Iro Beluzzi (Psd), i primi a chiedere modifiche sostanziali alla legge. Forti e decisi anche gli interventi di Libera, i più critici verso la legge e il segretario. (…)
La legge, così com’è stata rivisitata, è sicuramente più accettabile. È stato eliminato il passaggio sui maggiori poteri offerti al segretario di Stato, irrobustito il disposto normativo previsto all’art. 36 sulla trasparenza delle testate giornalistiche e delle pubblicazioni, prevedendo sanzioni rilevanti per chi non pubblica bilanci e proventi pubblicitari e introdotte norme (proposte avanzate da Libera), anche per blog e siti web in modo da disciplinare il settore interamente. Lonfernini è andato decisamente in difficoltà: la sua stessa maggioranza lo ha “bacchettato” con modifiche sostanziali rispetto alla prima lettura, tra cui quella relativa al richiamo a principi che erano stati sollevati anche da “La Serenissima”. Dalle nostre colonne era partito un invito forte e chiaro: trasparenza, deontologia e libertà di stampa sono i concetti cu cui debbono essere poste la base per ogni presupposto di modifica della legge sull’editoria. (…)
Articolo tratto da La Serenissima
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