La Serenissima. Premi di produzione ai vertici Iss, tutti contro Elena Tonnini
“O ci sono soldi per premiare tutti quelli che hanno lavorato di più del loro dovuto, oppure siamo alle solite. Regaliamo soldi! Soldi che potrebbero essere investiti diversamente e in barba a tutti quelli che un sussidio non lo hanno mai ottenuto. Quando è iniziato tutto questo, esattamente un anno fa, ci siamo sentiti tutti solidali e nella stessa barca. ‘Andrà tutto bene’, si diceva… ‘Diamoci una mano’, si diceva… Oggi, a distanza di un anno, sappiamo che non è andato tutto bene, che non ci siamo sostenuti a vicenda e che non abbiamo trattato tutti allo stesso modo. Faccio un plauso a tutto il sistema sanitario per ciò che ha fatto e se ci siamo riusciti è perché le persone hanno lavorato tanto…non solo i vertici. Concludo dicendo che il premio produzione, se vuole essere erogato, deve essere diviso fra tutti. Dare ai vertici, che già percepiscono un più che dignitoso stipendio, è ignorare chi si è speso ogni giorno e di più”. Questo uno dei commenti più gettonati sui social che chiede sussidi a tutte le categorie in difficoltà e fa un resoconto del primo anno di Covid. Altri commenti fanno invece riferimento al mancato premio agli operatori sanitari: “A questo punto sarebbe giusto però iniziassero a pagare gli straordinari a medici e infermieri che non pagano da tempo”. (…)
Infine, c’è chi attacca l’incoerenza di Rete e del segretario Elena Tonnini, rea di aver cambiato idea. “…Questo dei premi è il modo di superare il tetto degli stipendi di cui Rete è stata promotrice di un referendum ma che poi adesso obbedisce a questo escamotage”. C’è chi invoca anche le dimissioni. Sicuramente, questa decisione prodotta dalla delibera del Congresso di Stato n. 18 del 10 febbraio 2021 ha generato ancora più tensione, nell’Iss così come nella cittadinanza, rispetto a una situazione già complicata a prescindere.
Articolo tratto da La Serenissima
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