Nunzio Apostolico, discorso insediamento Capitani Reggenti

Nunzio Apostolico, discorso insediamento Capitani Reggenti

Ecc.mi Capitani Reggenti,
Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri,
Egregio Professor Antonio Patuelli, Oratore Ufficiale dell’odierna Cerimonia,
Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Consolare,
Signore e Signori,
il Corpo Diplomatico, accreditato presso la Repubblica di San Marino, è ancora una volta qui riunito per esprimere come rappresentante e in nome dei rispettivi Paesi le più vive felicitazioni ai nuovi Capitani Reggenti, sia per la loro elezione all’Alto Incarico e sia per un fruttuoso lavoro durante il prossimo semestre. Naturalmente agli auguri e saluti ai nuovi Capi di Stato, desideriamo unire anche le altre Autorità della Repubblica e l’intero Popolo Sammarinese. Desideriamo rivolgere un saluto particolare anche al Professor Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana e Oratore Ufficiale dell’odierna cerimonia di insediamento degli Ecc.mi Capitani Reggenti.
Ora, sempre come “operatori di pace” e mossi dai recenti tristi avvenimenti che la società ha registrato anche a livello mondiale, troviamo propizia quest’occasione per riflettere su uno degli elementi fondamentali della nostra convivenza e quindi della preservazione della pace: il rispetto della persona umana, come cuore della pace.
Impostando questa riflessione anche solamente sul piano naturale, dobbiamo riconoscere che l’individuo è dotato dello stupendo dono della “dignità di persona”. Pertanto lo stesso individuo non è soltanto “qualche cosa” ma “qualcuno”… qualcuno capace di conoscersi, di possedersi e di entrare in comunione con altre persone. In questa mirabile prospettiva, si comprende il compito affidato all’essere umano di maturare se stesso nella capacità di rapporto con gli altri e di far progredire il mondo, rinnovandolo nella giustizia e nella pace. Ne consegue che il dono della “dignità di persona”, di cui l’essere umano è dotato, non risulta solamente un dono, ma anche un compito.
Il compito o necessità cioè di riconoscere due elementi fondamentali:
–    l’essenziale uguaglianza tra le persone umane… un bene che non può essere disatteso o vilipeso senza provocare pesanti ripercussioni
–    e quindi l’insieme di regole dell’agire individuale e del reciproco rapportarsi delle persone secondo giustizia e solidarietà, iscritto nelle coscienze di ogni persona.
Da notare bene che in tale prospettiva le norme del diritto naturale non vanno considerate come direttive che si impongono dall’esterno, quasi coartando la libertà dell’uomo, ma insite nello stesso essere umano.
Ora, il riconoscimento dell’essenziale uguaglianza tra le persone umane e l’insieme di regole dell’agire individuale e del reciproco rapportarsi delle persone costituiscono come una “trascendente grammatica”, senza la quale è impossibile pensare di ottenere il rispetto della dignità della persona dell’altro senza mettere a rischio la stessa pace.
Solamente l’osservanza di questa “trascendente grammatica” può dare origine non solo alla necessaria “ecologia naturale” – rispetto del cosmo – ma anche all’indispensabile “ecologia umana-sociale” – il pacifico reciproco rapportarsi degli individui.
In definitiva, solamente dopo la realizzazione di queste due ecologie si può avere l’autentico rispetto della “persona umana” e quindi il conseguimento della pace…
Naturalmente la conclusione pratica di queste riflessioni non è difficile immaginarla:
–    non si può avere la pace finché la società si presenta come un insieme di individui “l’uno contro l’altro armati”;
–    non si può avere la pace senza il rispetto della vita altrui o addirittura con la soppressione di esseri innocenti;
–    non si può avere la pace quando si offusca la stessa nozione di bene e male insita nella coscienza naturale di ogni essere umano;
–    non si può avere la pace – e qui l’espressione può risultare un po’ rustica, ma vera – quando, cioè, si riduce una società piccola o grande a un qualcosa dell’apparenza di un pollaio, dove tutti strillano diritti senza pensare ai doveri o allo spirito di solidarietà o addirittura senza minimamente curarsi della “dignità della persona” altrui.
Vediamo intanto molto significativa la silenziosa ma costante immissione della Serenissima  in campo internazionale e soprattutto europeo con firme di accordi, partecipazioni a incontri internazionali e visite ad altri Paesi. Si possono ricordare al riguardo durante il passato semestre:
–    la visita degli Ecc.mi Capitani Reggenti all’Expo 2015 di Milano e i relativi incontri con varie personalità di altri Paesi;
–    sempre della stessa Reggenza la partecipazione a Parigi all’apertura della Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici;
–    la ratifica in sede di Congresso della Convenzione Europea per la Protezione del Patrimonio Archeologico, nonché degli emendamenti all’allegato della Convenzione monetaria tra l’Unione Europea e la Repubblica di San Marino;
–    l’adesione agli Accordi in ambito United Nations Economic Commission for Europe;
–    incontri bilaterali con la Repubblica di Slovenia in campo turistico;
–    adesione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne;
–    partecipazione alla 143ª sessione della FAO;
–    partecipazione e intervento alla 22ª Ministeriale dell’OSCE;
–    visita ufficiale del Segretario di Stato per gli Affari Esteri alla Repubblica di Georgia.
A conclusione di questo indirizzo d’occasione, vogliano le Loro Eccellenze accogliere i nostri più fervidi rinnovati auguri per un sereno e fruttuoso lavoro a loro personale soddisfazione e per il bene dell’intero Popolo Sammarinese.

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