Orietta Ceccoli: “Entropia a San Marino”

Orietta Ceccoli: “Entropia a San Marino”

Orietta Ceccoli: “Entropia a San Marino”

L’entropia è il grado di disordine di un sistema, che può essere fisico e in base ai più recenti studi di bioeconomia, può anche essere economico e sociale. Lo stesso economista Stefano Zamagni utilizza questo concetto e lo impiega per classificare le crisi economiche e sociali, che nel corso della storia hanno colpito le nostre società. 

Egli definisce la crisi finanziaria del 2008, una crisi entropica, dominata dal coas, dicendo che ha “origine da un serio conflitto di valori e da un conflitto di identità. Questo tipo di crisi si sviluppa ogniqualvolta la società perde il senso, la direzione del proprio incedere. Tende a far collassare il sistema, per implosione, senza che dall’interno della crisi stessa possano derivare indicazioni circa la via d’uscita.”

Ripercorrendo mentalmente gli eventi di cronaca dell’ultimo ventennio nella nostra Repubblica e supportata anche dalla lettura del libro “Da Grande voglio fare le fatture” di Angela Venturini, mi è possibile dire che siamo pienamente immersi in una crisi entropica sia a causa di eventi storici tipicamente sammarinesi, sia per l’importazione della stessa crisi finanziaria del 2008.

L’incapacità di accettare una gestione accettabile del processo di finanziarizzazione dell’economia sammarinese ha creato disorientamento in merito al percorso statuale di questa Repubblica: Si è verificata quella situazione di perdita di senso, che invece si era storicamente mantenuta durante il processo di formazione degli stati nazionali. La credibilità di piccolo Stato virtuoso per le sue istituzioni, i suoi valori e la sua identità nello scenario geopolitico internazionale è diminuita. Le domande a cui dare  risposte sono: “C’è piena consapevolezza di questa situazione di crisi? C’è la volontà di fronteggiare questa situazione di disordine, di entropia? Su quali forze e soggetti riformatori possiamo contare?”.

Accordo di cooperazione non firmato.

Il secondo principio della termodinamica dice che un sistema passa dall’ordine al disordine, a meno che non venga fornita energia dall’esterno. Avrebbe potuto rappresentareenergia esterna la firma e la realizzazione dell’accordo di Cooperazione Economica, che nel novembre 2005 San Marino non firmò, annullando l’arrivo del ministro agli esteri italiano, Gianfranco Fini. Poteri entropici e lobbisti interni, dal settore bancario, industriale e politico, prevalsero e causarono maggiore entropia al sistema paese. Come abbiamo visto concretamente a causa di questo annullamento si arrabbiarono non solo i politici, ma anche i funzionari italiani. Sono proprio questi ultimi che scatenarono una serie di azioni, con effetti devastanti all’interno della Repubblica.

Gruppo dirigente estrattivo

Studi sulle ragioni del perché le nazioni falliscono ci dicono che le ragioni della prosperità e della  povertà risiedono nelle istituzioni politiche ed economiche che gli stati si danno. Se poideterminati gruppi sociali dominanti si appropriano anche del reddito e della ricchezza prodotta dagli altri, allora il progresso civile, economico e sociale viene relegato nelle cantine. Negli eventi degli ultimi decenni, a San Marino, non ci siamo fatti mancare proprio niente per farci del male. Il gruppo dirigente, individuato nel Conto Mazzini, rappresenta la prova storica dell’élite dominante che ha preferito difendere i propri privilegi ed estrarre risorse dalla società, piuttosto che avviare un percorso di benessere per tutti.

Energia dal popolo

Con le elezione del 2016, il popolo sammarinese ha cercato di immettere energia nel sistema entropico, chiedendo rinnovamento e benessere. Ma non è valso a nulla! Un gruppo di lobbisti interni ed esterni hanno plasmato le istituzioni, aumentando l’entropia e il malessere sociale. La cronaca di questi anni ci ha dato informazioni sommarie, la narrazione continua dei fatti di cronaca, riportata in alcuni libri, ci permette di capire la successione degli eventi. Commissioni d’inchiesta renderanno visibili quelle responsabilità?

Elezioni politiche 2019

La seconda iniezione di energia viene data dalla comunità sammarinese con le recenti elezioni: siamo alla contemporaneità. Entrano nei centri decisionali i nostri figli, l’età media dei decisori si abbassa. C’è una ricerca di legittimazione, enunciando obiettivi nobili: nessuno sarà lasciato solo, i responsabili saranno individuati, maggiore credibilità statuale, più equità, più condivisione.

Ma vediamo che i metodi sono sempre gli stessi! C’è la perfetta sostituzione delle persone, ma i metodi non cambiano. Vengono richiesti i pieni poteri, legittimati dai fini nobili, si apre la fase del diritto dell’emergenza, con brutte leggi : tutto deve essere fatto entro la legalità! Talune leggi hanno brutti contenuti, ciò che conta è la forma della legalità. Tutto questo è un po’ poco per un processo di rinnovamento.

Ciò che mi ha notevolmente colpito è che molte delle cose che si fanno, vengono fatte a metà. Per usare una metafora è come se un ingegnere che deve costruire un ponte da una riva all’altra, progetti e costruisca metà ponte. Come si potrà arrivare all’altra riva del fiume? Questa è la situazione che si vive negli interventi sulla giustizia, sulla sostenibilità dei rifiuti, del debito pubblico e dello sviluppo, solo per citarne alcuni.

La scienza dell’informazione ci dice che maggiore è l’entropia minore è il livello d’informazione che si riceve. Anche in questo ambito non ci facciamo mancare nulla: il criterio della segretezza viene applicato e in taluni ambiti condiviso. Il metodo democratico si basa sulla trasparenza  e sull’ampia informazione. Manca una fonte di informazione qualificata ed autonoma che comunichi con la comunità interna ed esterna.

La domanda che mi pongo e che è anche una conseguenza logica: c’è speranza?

Sì, non dobbiamo arrenderci! Dobbiamo emettere energia nel sistema Paese. Quale tipo di energia, come farlo e chi possa produrre questa energia positiva, è un passaggio ancora  da elaborare.

 

Orietta Ceccoli

 

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