Osla: la Patrimoniale non rappresenta alcuna soluzione ai problemi economici del Paese

Osla: la Patrimoniale non rappresenta alcuna soluzione ai problemi economici del Paese

OSLA crede che ogni sammarinese sia disposto a fare sacrifici per il bene pubblico, ma che una patrimoniale che da sempre divide nel mondo occidentale governi e opinione pubblica possa considerarsi una soluzione non riesce proprio a comprenderlo. Nella nostra Repubblica si tassa di tutto pur di salvaguardare la disastrosa macchina pubblica che assorbe denaro e non lo rende. La politica mantiene benefici per la casta ed i suoi, mentre per chi lavora in proprio sono solo dolori, quasi che la libera impresa risulti essere a qualcuno fastidiosa o sia, nelle migliori delle ipotesi, solo una mucca da mungere. Di privatizzazioni non strategiche (servizio affissioni, sale cinema, gestioni di molti servizi pubblici non essenziali) OSLA è anni che parla, ma nessuno ha mai mosso un dito.

In compenso le aziende autonome pur rimanendo pubbliche appaltano molti servizi ed i dipendenti non diminuiscono. L’apparato è ormai sproporzionato in ogni settore della PA, PA allargata e nelle società a controllo pubblico.
Il motore dell’economia è lo sviluppo e questo lo si può raggiungere prevedendo incentivi e attuando politiche di sviluppo, non penalizzando l’impresa in ogni modo. Questa politica è un albero che non dà frutti. La patrimoniale è una tassa che va a colpire anche la prima casa delle famiglie sammarinesi che hanno sempre onestamente pagato le imposte allo Stato. Ma in tutti questi anni di PIANO REGOLATORE SPECULATIVO la fiscalità pubblica ha trascurato rilevanti redditi, determinando grosse perdite per lo Stato ed ora a pagare sono chiamati i cittadini nella logica di privatizzare i profitti e socializzare le perdite pubbliche.

La patrimoniale viene imposta per mantenere la macchina del clientelismo, senza un piano strategico per eliminare lo spreco del denaro pubblico.
OSLA ha avuto un ruolo da protagonista nel promuovere la SMaC Card che è stata lasciata in gestione all’apparato pubblico senza dare quei risultati di cui è potenzialmente portatrice ed ora chiediamo a gran voce una maggiore incisività essendo la nostra associazione pronta ad occuparsi quantomeno delle prospettive di marketing. Cosa si aspetta a procedere in tal senso? Esistono ignoti interessi da preservare? Il futuro è sempre più magro. La vicina Cerasolo ha più capacità attrattiva della nostra Repubblica e sfrutta, abusandone, la nostra principale via di comunicazione stradale mentre la nostra Repubblica può contare solo su quella via di comunicazione stradale, essendo il progetto di un treno o di un aeroporto ormai da considerare un’impresa faraonica che uno Stato Sovrano facente parte della porzione del mondo più ricca, civile e sviluppata oltre a presenziare in tutti gli organismi internazionali, non è stato in grado di avere nemmeno nei tempi dell’“età dell’oro”.

OSLA non può condividere l’innalzamento della pressione fiscale senza un chiaro piano di riduzione della spesa corrente, di efficienza della PA e senza la previsione di priorità sostenibili e precise tempistiche per il nuovo modello economico. Visti gli enormi sacrifici economici che si continuano a chiedere e che OSLA, rappresentando gli imprenditori non è più in grado di tollerare, si chiede quale sia la destinazione degli esborsi che gli imprenditori e i cittadini sono chiamati a porre in essere.

Quali investimenti? Quali infrastrutture? Sono previsti tagli alla insostenibile spesa corrente? E’ previsto il pareggio di Bilancio? Quando? Alla mancanza di risposte risponde OSLA con un’affermazione: NO ALLA PATRIMONIALE!

Ufficio Stampa – OSLA

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