Osla, Patrimoniale: no a trattamenti iniqui fra imprese

Osla, Patrimoniale: no a trattamenti iniqui fra imprese

OSLA USC e USOT credono che ogni sammarinese sia disposto a fare sacrifici per il bene pubblico, ma una patrimoniale, in mancanza di un serio e concreto piano di riduzione della spesa pubblica e non chiaramente collegata ad una serie di interventi per lo sviluppo economico del Paese non può considerarsi una soluzione.
Nella nostra Repubblica si tassa di tutto pur di salvaguardare la sovradimensionata macchina pubblica che assorbe denaro e non lo rende, mentre per chi lavora in proprio sono solo dolori. In compenso le aziende autonome pur rimanendo pubbliche appaltano molti servizi ed i dipendenti non diminuiscono. L’apparato è ormai sproporzionato in ogni settore della PA, PA allargata e nelle società a controllo pubblico.

OSLA USC e USOT si chiedono perché, dal confronto della BOZZA del Decreto PATRIMONIALE del 4 aprile con la più recente BOZZA del 19 aprile, all’Articolo 3 nella parametrizzazione dei coefficienti per le diverse tipologie di Zone edificabili PRG, per gli immobili del settore commerciale e servizi non è previsto un coefficiente (moltiplicatore) ridotto come quello a favore degli immobili produttivi-industriali; non ci sembra di certo questo un segnale per supportare il settore turistico – commerciale, nonostante gli innumerevoli annunci della maggioranza in tal senso.

Pur ribadendo la nostra contrarietà ad un innalzamento della pressione fiscale senza prima ridurre la spesa corrente, migliorare l’efficienza della PA e senza un piano di sviluppo concreto, riteniamo che l’equità vorrebbe che tutti gli immobili in cui si svolge un’attività di qualsiasi tipologia di impresa dovrebbero avere lo stesso coefficiente.

OSLA USC e USOT credono che questa forzatura sia iniqua e vada fermata sul nascere.

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