L’UFFICIO DI VIGILANZA SULLE ATTIVITÀ ECONOMICHE
Osla puntualizza la propria posizione sul progetto di legge, critica su alcuni aspetti
operativi ma in un’ottica costruttiva.
Sono molte le perplessità di Osla che si sono riversate sulle pagine dei quotidiani
sammarinesi a proposito del progetto di legge relativo ai servizi di vigilanza sulle attività
economiche. Ma, pur senza voler nuovamente commentare ciò che è già stato riportato
dalla stampa, è estremamente importante per la nostra Organizzazione sottolineare come
gli stralci del carteggio privato tenuto con la Segreteria di Stato per l’Industria che sono
stati pubblicati non rendano giustizia al senso di condivisione del progetto, che nel suo fine
di garantire e salvaguardare l’affidabilità del nostro sistema economico, nonché di tutelare
l’immagine del nostro Paese, è da considerarsi come un passo importante sulla strada
della crescita complessiva della Repubblica.
Le critiche e le perplessità espresse, dunque, non devono a nessun titolo essere
strumentalizzate, poiché non riguardano certo il fine da perseguire, ma solo alcuni aspetti
del progetto di legge che, nello specifico, avvalendosi di un maggiore spazio di confronto e
scambio di idee, potrebbero beneficiare del contributo di nuovi punti di vista. In questo
senso è importante ricordare come alcune delle osservazioni riportate nella lettera di Osla
che, fra l’altro, commentava una precedente versione del progetto di legge, siano anche
già state recepite dalla Segreteria di Stato per l’Industria, a testimonianza del fatto che
l’operato della nostra Organizzazione in relazione a quello delle Segreterie di Stato e degli
Organi Istituzionali si svolge in pieno spirito di collaborazione.
Proprio a causa della estrema delicatezza dell’argomento in questione, Osla ritiene
dunque che i propri contributi, anche critici, possano a buon titolo rappresentare un motivo
di reale coinvolgimento del tessuto economico nella vita politica del Paese e rimarca come
le osservazioni espresse siano state formulate nell’ottica di creare un clima di maggiore
chiarezza e trasparenza operativa per tutte le imprese, tenendo sempre ben presenti i
problemi di sovrapposizioni normative e di competenze specifiche ed evitando il
meccanismo della discrezionalità nella valutazione delle violazioni.