Osservazioni sul bilancio

Osservazioni sul bilancio

Nella mattinata di venerdì 4 dicembre, la CSdL ha inviato al Congresso di Stato le sue osservazioni e proposte al Bilancio previsionale dello Stato 2010. Documento il cui testo si riporta di seguito.

CONSIDERAZIONI GENERALI


L’economia sammarinese ha manifestato segnali di carenza strutturale della propria efficienza, solidità e competitività. L’effetto sull’Erario ha già registrato nel 2009 un forte segnale negativo in termini di raccolta e fa presagire un ulteriore peggioramento nel 2010 unitamente ad un ampliamento della forbice fra tipologia di entrate ed uscite, che porteranno ad accendere ulteriori mutui durante il 2010. Se da un lato si prevede la riduzione della spesa complessiva, dall’altro non si fornisce adeguato impulso allo sviluppo dell’economia e dell’occupazione e per il rilancio della competitività del sistema San Marino.


Di fronte a questo scenario è necessario giungere alla emissione di titoli del debito pubblico da collocare sia presso i risparmiatori sammarinesi sia presso gli investitori istituzionali italiani ed internazionali. Il mandato al Congresso di Stato a disciplinare l’emissione e il collocamento di titoli del debito pubblico (Art. 41 – “Prestiti obbligazionari dello Stato finalizzati ad investimenti ed al consolidamento del debito Pubblico”), appare quanto mai opportuno a fronte degli squilibri generati da previste minori entrate tributarie nel 2009 e negli anni successivi.

Al secondo comma dello stesso articolo 41, la previsione di una generica alternativa all’emissione di un prestito obbligazionario, piuttosto che rafforzare il senso, la portata e l’urgenza di un progetto di sviluppo, apre ad una ambiguità inopportuna nei “tempi” e nelle “modalità”. Il rischio è che a fronte di un Rating internazionale deteriorato rispetto agli anni precedenti e in potenziale ulteriore deterioramento, il titolo pubblico sammarinese possa rivelarsi sempre meno appetibile e di più difficile collocazione.


La disoccupazione manifesterà la sua “onda lunga” e aumenterà ancora per diversi mesi. Tale dinamica genererà effetti negativi sul contributo degli occupati al sistema previdenziale. Mentre procederanno i pensionamenti, circa il 10% dei potenziali occupati non lavorerà e non contribuirà ad alimentare i fondi previdenziali. Anche in attesa della riforma pensionistica, si segnala il rischio di inadeguatezza degli stanziamenti previdenziali previsti per il triennio. Dalla legge in oggetto non si avvertono i segnali di un necessario “Patto Sociale” che dovrebbe idealmente ridefinire alcune regole del vivere, lavorare e fare impresa a San Marino, alla luce dello stress strutturale sperimentato dal sistema sammarinese dopo alcuni decenni di “crescita indisturbata”.


OSSERVAZIONI SPECIFICHE


Formazione del “capitale umano” – Un paese dalle dimensioni ridotte come RSM deve avere una considerazione speciale del proprio capitale umano. In tal senso, si rileva la netta inadeguatezza della spesa relativa all’istruzione in rapporto al PIL. La voce di spesa per l’istruzione, a fronte di un programma di riorganizzazione strategica dell’intero sistema, in linea con i migliori standard d’eccellenza internazionali e sinergico con il mondo del lavoro, andrebbe elevato di almeno un punto percentuale del PIL, per almeno 15 milioni di euro ulteriori nel 2010, e almeno 20 milioni di euro ulteriori in ognuno dei due anni successivi.


Indirizzi di politica economica – L’esigenza, più che mai strategica in questa fase, di attrarre nuove imprese, soprattutto negli ambiti più innovativi, richiede precisi indirizzi di politica economica. Occorre prevedere un “regime opzionale” ad hoc che già dopo il completamento dell’iter degli accordi con le istituzioni italiane (Governo e Banca d’Italia) dia velocità, trasparenza e supporto reale all’insediamento di tali imprese. Appaiono sottodimensionati, e sostanzialmente frammentari, gli stanziamenti con finalità di riorganizzazione, promozione e sviluppo del sistema economico previsti da:

– Art. 81 “Esposizione Universale di Shanghai 2010”, per € 750.000;

– Art. 48 “Attrazione degli investimenti e promozione del sistema economico” circoscritti all’istituzione di apposta “Agenzia” e al funzionamento della stessa, per € 200.000;

– Art. 43 “Interventi di Promozione e Sviluppo del sistema economico”, per € 300.000;

– Art. 40 – “Finanziamento Camera di Commercio”, per € 250.000.


L’esigenza di attivare iniziative virtuose e di riorganizzazione del sistema economico sammarinese, richiederebbe la riorganizzazione di tali voci di spesa e delle organizzazioni che le presidiano, la dotazione di un fondo unico ampiamente superiore e, entro pochi mesi, la definizione di un progetto di sviluppo dell’intero sistema economico sammarinese.


Credito agevolato alle imprese – La previsione di “credito agevolato” in favore delle attività economiche, attraverso l’erogazione di finanziamenti sostenuti da contributi in conto interessi (Art. 27 – “Contributo in conto interessi per credito agevolato straordinario a sostegno delle attività economiche” e Art. 21 – “Convenzionamenti agevolati per le imprese”), non si rivela adeguata per almeno due motivi: a) il contributo “a pioggia” ha notoriamente un impatto troppo basso per stimolare l’attivazione di processi virtuosi di sistema nel breve periodo; b) il contributo “in conto interessi” non rappresenta un incentivo, da solo sufficiente, ad orientare comportamenti ed investimenti in ambiti ritenuti strategici.


La previsione di una componente a fondo perduto, legata ad obiettivi specifici, avrebbe un impatto positivo sulla competitività del tessuto economico sammarinese congruente con esigenze strutturali, sulla catena di creazione del valore aggiunto in San Marino. Lo stanziamento previsto dall’Art. 25 (“Convenzionamenti agevolati alle imprese per la Ricerca”) l’importo complessivo di € 5.000.000 è erogabile esclusivamente in conto interessi. Stesse considerazioni per quanto previsto dall’Art. 21. L’eccezionalità della fase economica interna, richiede altrettanto eccezionali, seppur temporanee, misure di supporto agli investimenti privati attraverso il potenziamento dei due capitoli e la diversificazione della loro destinazione: in conto capitale e in conto interessi.


Interventi per la famiglia – Gli interventi previsti a sostegno della famiglia non sono sufficienti sulla riorganizzazione delle attività di supporto ai genitori lavoratori, capaci di contribuire significativamente all’inclusione professionale delle donne lavoratrici (probabilmente più a rischio di “estromissione” dal mondo del lavoro proprio in questa fase).


Edilizia sovvenzionata – Si contesta la considerevole riduzione del convenzionamento per l’edilizia sovvenzionata, previsto dall’Art. 23 “Convenzionamenti agevolati per l’Edilizia Sovvenzionata. L’importo sovvenzionabile è inadeguato sia rispetto ai prezzi degli immobili, sia rispetto alla capacità di spesa media delle giovani famiglie di lavoratori dipendenti. L’importo del convenzionamento per l’edilizia sovvenzionata va, quindi, innalzato per rendere praticabile il diritto alla casa.


Pubblica Amministrazione – Gli articoli 63, 64, 65, 66 e 77 realizzano una sorta di segmento di riforma della Pubblica Amministrazione. Ciò si ritiene improprio, in quanto la riforma è oggetto di confronto tra Organizzazioni Sindacali e Congresso di Stato. Non si possono fare pezzi di riforma senza il necessario confronto. Pertanto, si chiede di rimuovere dal bilancio previsionale questi articoli, demandando le tematiche in oggetto alla sede più opportuna, che è quella del tavolo negoziale Governo-Sindacato.


Parco Scientifico Tecnologico – Nonostante sia prevista, nell’accordo di cooperazione economica firmato con l’Italia il 31 marzo 2009, la realizzazione di un Parco Scientifico Tecnologico in collaborazione con le regioni Marche ed Emilia-Romagna, l’Art. 72 rimane una generale dichiarazione di principio, riguardo a decisioni su: struttura formalmente destinata ad attivare le valutazioni giuridiche, tecniche ed economiche; risorse finanziarie dedicate; tempi previsti per le fasi preliminari e successive del progetto. Occorre, invece, qualora si decida di realizzarlo, assumere impegni e scadenze più precisi e vincolanti.


Sistema sanitario – Sono enunciazioni troppo ampie e poco concrete quelle relative all’inserimento nella “rete” sanitaria delle regioni limitrofe dell’ISS, e sulla sua collocazione all’interno di un quadro che definisca specificità, reciprocità, sinergie, complementarietà delle strutture, degli investimenti e delle professionalità.


San Marino nell’Unesco – Con riferimento all’Art. 73 (San Marino nell’Unesco), considerando le potenzialità insite in tale nuovo status, si constata l’inadeguatezza, esiguità e sbilanciamento delle risorse destinate all’attivazione di azioni strutturali ed eventi permanenti in grado di “far fruttare” l’area ricompresa nella recente iscrizione al “Patrimonio mondiale Unesco”. È inadeguata la cifra di poco più di € 1.600.000 su tre diversi capitoli dedicati alla tutela e gestione del patrimonio immobiliare inserito nel Centro Storico di San Marino e del Monte Titano – Patrimonio Mondiale Unesco” e solo € 10.000 per iniziative varie connesse alla promozione dell’area iscritta a Patrimonio Mondiale Unesco.

Fondo interbancario di garanzia – Dopo cinque leggi di bilancio nelle quali si preannunciava l’attivazione di un “Sistema di garanzia dei depositanti”, mai attivato, e un anno come il 2009 durante il quale si è ampiamente manifestata la fragilità del sistema bancario sammarinese, l’attivazione di tale sistema di garanzia deve essere immediata, e non rinviata alla scadenza del 30 giugno 2010.


Privatizzazioni – Prima di compiere eventuali scelte sulle privatizzazioni, è necessario elaborare un progetto complessivo che ne indichi i settori e compia un’attenta analisi dei costi e degli obiettivi, definendo con precisione modalità e tempi. Ma soprattutto, tale progetto deve dimostrare con certezza la convenienza o meno delle eventuali privatizzazioni per la cittadinanza. Altro principio cardine, è che le eventuali privatizzazioni non possono in alcun caso riguardare settori primari dello Stato quali la sanità, l’istruzione, i servizi essenziali, l’energia, che devono rimanere in ambito pubblico.


Previdenza complementare – È condivisibile quanto previsto all’Art. 80 – “Istituzione della Previdenza Complementare “Secondo Pilastro”, in particolare lo sviluppo di una componente complementare basata sul meccanismo della capitalizzazione dei contributi, che preferibilmente preveda una contribuzione definita ed organizzata in un unico fondo, al fine di minimizzare i costi di gestione e la loro incidenza sul rendimento netto che andrà ai futuri pensionati.


Accreditamento degli asili nido – Nel prendere atto dell’impegno a dare luogo all’accreditamento degli asili nido privati, occorre prevedere le modalità operative per far sì che i costi delle rette siano per gli utenti equivalenti rispetto ai costi dei nidi pubblici.

Interventi per i pensionati – Non vi sono stanziamenti adeguati per le politiche a favore dei pensionati e le persone anziane. In particolare, non sono previste risorse per realizzare interventi prioritari e urgenti quali il significativo aumento dell’assegno di accompagnamento, e per alleggerire i costi delle protesi e dei farmaci a pagamento, veri balzelli per gli anziani e le famiglie a basso reddito.

Credito sociale – Lo stanziamento per il certificato di credito sociale è stato abbassato a € 800.000 (cifra inferiore allo scorso anno!). Si rivendica un aumento adeguato delle risorse da destinare a questo intervento, in quanto la crisi ha aumentato considerevolmente sia il numero dei cittadini e delle famiglie e in difficoltà, sia la gravità delle loro condizioni economiche e sociali.

Sostegno alla disabilità – Se l’obiettivo è quello di realizzare veramente le pari opportunità, intese come vera integrazione culturale delle persone diversamente abili nelle vita sociale ed economica del paese, lo stanziamento a bilancio deve essere di ben altra entità rispetto ai miseri € 100.000 previsti all’Art. 58.


Ammortizzatori sociali – In vista della imminente approvazione della nuova normativa sugli ammortizzatori sociali, è necessario prevedere uno stanziamento che sostanzi il contributo pubblico a carico del Bilancio dello Stato.

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