Ottavo appuntamento con la rubrica ‘La vita che vorrei’. Le capacita’

Ottavo appuntamento con la rubrica ‘La vita che vorrei’. Le capacita’

Bentornati a tutti, oggi prima di parlare di un nuovo livello, ovvero le capacità, vorrei rispondere ad un’amica che mi ha chiesto un chiarimento sui comportamenti. Mi chiede:
“Perché devo sforzarmi a cambiare i miei comportamenti con persone che non lo vogliono notare? Anche se faccio di tutto per cambiare, loro mi vedono sempre nello stesso modo.”
La risposta non è semplice, come dicevo a volte capita che l’abito fa il monaco, ma soprattutto la prima immagine che dai di te è fondamentale, spesso determinante. Ma questo non vuol dire che bisogna rinunciare a lavorare su se stessi, anzi, i nostri comportamenti devono cambiare spesso e adattarsi alle circostanza. Poco importa se non tutti vedranno i cambiamenti che facciamo, è importante che li vedono quelli che consideri più importanti, è su di loro che dobbiamo concentrarci per far notare i nostri cambiamenti, senza demordere. Poi dobbiamo considerare un fattore determinante: nella nostra vita avremo sempre tante possibilità di conoscere persone nuove e ambienti nuovi, e sarà proprio in queste occasioni che dovremo dimostrare quanto valiamo in base anche ai nostri comportamenti. Ma anche in base alle nostre capacità!
Le capacità, le nostre abilità, le competenze che ci contraddistinguono, che ci fanno emergere, quelle che conosciamo e che mostriamo al mondo, ma anche quelle che pur sapendo di avere, non siamo in grado di utilizzarle o di  servircene nei momenti opportuni. Anche in questo caso ci sono i collegamenti con gli altri livelli, infatti parliamo di competenze che usiamo in determinati ambienti, che ci possono portare a certi comportamenti, legate a convinzioni e identificandoci.
Come in precedenza farò esempi con delle storie, parlerò di una situazione che vede come protagonista una persona che nel suo lavoro si trova a fare delle mansioni che non gli piacciono, che non reputa adatte a lei e al percorso scolastico che ha fatto. Quando si trova di fronte a queste situazioni, non riesce ad usare tutte le capacità, spesso non si rende conto di quali servono o quali ha, e altre volte si rifiuta proprio di usarle. In una situazione non sua gli capita di essere in svantaggio mentale, ovvero parte dal presupposto che non è lei a dover svolgere quel compito, non è una cosa che è in grado di fare o che deve fare. Chiaramente questa persona non riesce ad esprimersi al meglio, sa di avere capacità diverse e si trova in conflitto con l’ambiente e il modo di comportarsi. Non è il suo posto, in quel luogo non potrà mai esprimersi al meglio, ma soprattutto non potrà mai utilizzare quelle abilità che tanto gli piacciono, anzi sarà costretta ad utilizzarne altre, andando a scontrarsi con un atteggiamento ostile. Perché devo farlo? Per quale motivo devo imparare queste cose nuove?
Diciamo allora che in questo caso c’è un lavoratore che potrebbe sviluppare diverse capacità e provare a migliorarsi ulteriormente, ma anche un lavoratore che non è al suo posto, che produce meno di quello che potrebbe fare, e che non lo potrai mai sfruttare al pieno delle sue capacità.
Ma cosa succederebbe se invece lo mettessero nel posto giusto? Con la possibilità di avvalersi delle sue competenze nel modo migliore? Il fatto di avere persone che svolgono il proprio lavoro in modo efficace e soprattutto con entusiasmo, fa si che si ottengano risultati migliori assicurandosi delle performance a livelli molto elevati.
Alla fine dei conti è la stessa medaglia, da un lato trovi una persona che non riesce ad esprimersi al meglio, non può utilizzare le sue capacità principali, ma non vuole nemmeno impararne delle nuove e tenta di adeguarsi alla situazione. Dall’altro lato trovi un’opportunità mancata, un lavoratore che non potrà dare il meglio perché lo “usano” in un posto non suo, in condizioni non adeguate, con risultati e performance mediocri o appena sufficienti.
Ma l’elemento più importante da capire è proprio il fatto che le capacità già le abbiamo, molte dentro noi, molte altre le acquisiamo sia volutamente che per situazioni che ci capitano, ma ancor più importante è trovare gli strumenti ideali per poterle utilizzare tutte e al meglio, sapendo di poterlo fare e sapendo che ci sono aiuti esterni che potranno far si che ci riusciamo. Attenzione, non sto dicendo che è facile, come in tutte le cose bisogna fare tanto lavoro per arrivare ad un risultato.
Allora guardiamoci dentro e troviamo le capacità, non teniamole nascoste ne tantomeno frenate, poi guardiamo oltre e proviamo anche a trovarne di nuove se necessarie.
Con questo vi auguro una buona estate, un arrivederci a settembre dove parleremo di valori e convinzioni, il tutto per: Vivere la vita che vorrei

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