Palazzo Pubblico: Giovanni Lonfernini critica Rtv

Palazzo Pubblico: Giovanni Lonfernini critica Rtv

Palazzo Pubblico: Giovanni Lonfernini critica Rtv

Ieri, durante la mia partecipazione alla trasmissione televisiva “Palazzo
Pubblico”, è avvenuto un episodio estremamente grave ed increscioso. La consueta
“nota”, redatta dal giornalista di San Marino RTV Luca Salvatori per svolgere
una mera sintesi dell’esito dei lavori consiliari, è stata in parte condita da
una serie di opinioni – assolutamente personali – del tutto fuorvianti, faziose
e prive di ogni minimo fondamento rispetto a quanto è accaduto nella scorsa
sessione consiliare. Non a caso il sottoscritto, dopo avere avuto modo di poter
commentare a caldo le “castronerie” espresse dal Salvatori nel suo pezzo, ha
registrato un forte imbarazzo da parte del conduttore che si immediatamente
scusato per l’episodio – durante la registrazione – contattandomi,
successivamente, anche al telefono. Nella sua “nota”, o meglio nel suo
editoriale politico, Salvatori ha parlato della questione “Conto Mazzini” alla
stregua di un argomento discusso nell’ultima sessione consiliare. Cosa che non
si è, in alcun modo, verificata. Non solo si è avventurato in affermazioni del
tutto tendenziose ed infondate. Ha bollato la vicenda come una spada di Damocle
che attraversa maggioranza e opposizione. Ha parlato di prossimi rinvii a
giudizio, di necessaria attesa di un primo e secondo grado quasi che le
responsabilità personali fossero già state accertate e la dichiarazione di
colpevolezza definitiva sia soggetta soltanto ad un iter burocratico. Ma
soprattutto – cosa per me assolutamente inaccettabile – del rischio che si apra,
come in realtà esterne, uno scontro tra politica e magistratura. Si tratta di
frasi gravissime che non possono essere considerate accessorie. Specialmente per
il mio comportamento, tenuto all’interno di questa vicenda, all’insegna del
pieno rispetto e della collaborazione con l’autorità giudiziaria. Per questo,
stamane, ho dato pieno mandato ai miei legali di valutare il contenuto della
nota redatta dal Salvatori per poi attivare tutte le iniziative opportune a
difesa della mia onorabilità. Sarà, inoltre, mia cura inviare nei prossimi
giorni un esposto alla Commissione di Vigilanza per valutare l’imparzialità e la
correttezza di chi svolge un compito all’interno di una trasmissione a carattere
eminentemente istituzionale e non di altro tenore. Non solo, fino a quando non
ci sarà piana chiarezza verso questo grave episodio, proporrò al mio Gruppo
Consiliare di astenersi dal partecipare alla trasmissione stessa. L’episodio,
però, oltre a commentarsi da se denota una certa deriva – anche nel servizio
pubblico – tipica di un giornalismo “militante”. La libertà di stampa ed il
diritto di cronaca sono valori irrinunciabili ma non possono, in alcun modo,
essere piegati alle proprie simpatie o antipatie quando si è addirittura
operatori del servizio radio televisivo pubblico. L’informazione pubblica
dovrebbe avere un maggiore grado di equilibrio, proprio per la sua natura.
Peccato che l’approfondimento – in questi mesi – sulla cosiddetta questione
morale abbia avuto spinte a corrente alternata. D’altronde, basta dare una
semplice scorsa alla cronologia delle notizie di questo tipo. Vi sono due pesi e
due misure che hanno relegato ad una sorta di “damnatio memoriae” vicende ben
più gravi di cui – al momento – ometto di richiamarle col proprio nome. Ma
evidentemente, come ho già avuto modo di sostenere nell’aula consiliare, ci sono
questioni morali di “SERIE A” e di “SERIE B”.
Giovanni Lonfernini

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