ASCA) – Roma, 10 feb – Potenziare l’azione dell’Ue e adottare misure concrete e immediate, incluse sanzioni, contro i paradisi fiscali, l’evasione fiscale e la fuga illecita di capitali. E’ quanto chiede il Parlamento Europeo auspicando l’applicazione dello scambio automatico delle informazioni nell’Ue e con i paesi terzi e la promozione di accordi antifrode.
Strasburgo, spiega una nota, raccomanda anche la creazione di un sistema di incentivi per recuperare i crediti fiscali transfrontalieri e di una base imponibile comune per i gruppi industriali.
Approvando con 554 voti favorevoli, 46 contrari e 71 astensioni la relazione di Leonardo Domenici (S&d), il Parlamento ”condanna fermamente il ruolo svolto dai paradisi fiscali nell’incoraggiare e nel trarre profitto dall’evasione fiscale, dall’elusione fiscale e dalla fuga di capitali”.
Esortando pertanto gli Stati membri ”a considerare prioritaria” la lotta contro questi fenomeni, il Parlamento europeo invita l’Ue ”a potenziare la sua azione e ad adottare misure concrete e immediate, ad esempio sanzioni, contro i paradisi fiscali, l’evasione fiscale e la fuga illecita di capitali”.
Strasburgo propone anche l’istituzione di un registro pubblico dell’Ue ”che elenchi i nomi delle persone e delle imprese che hanno creato societa’ e aperto conti in paradisi fiscali”, con lo scopo di svelare i veri beneficiari celati dietro alle societa’ off-shore. Il Pe esorta inoltre l’Unione europea ad adottare misure che impediscano l’abuso del ”principio di residenza” mediante regimi di domicilio e proprieta’ fittizi che consentono alle holding senza attivita’ o alle societa’ di comodo di evitare ai loro proprietari effettivi di pagare le tasse nel loro paese di domiciliazione. L’Ue dovrebbe inoltre adottare un approccio comune all’applicazione di misure anti-abuso, che sia ”efficace, equo e coerente con il concetto di costruzione di puro artificio”.