Partecipazione al Consiglio del Partito Democratico Europeo

Partecipazione al Consiglio del Partito Democratico Europeo

Partecipazione di Alleanza Popolare al Consiglio del Partito Democratico Europeo

Mercoledì 9 settembre si è svolto a Bruxelles il Consiglio del Partito Democratico Europeo.

Alla presenza dei Co-Presidenti Francesco Rutelli e François Bayrou e di numerosi delegati provenienti dai vari paesi europei, si è tracciato il bilancio del movimento, alla luce dei risultati delle Elezioni Europee dello scorso giugno.

Alleanza Popolare, rappresentata da Matteo Fiorini, ha partecipato ai lavori del Consiglio.

Il PDE, uscito ridimensionato dalle ultime consultazioni, ha approvato un documento che esprime la contrarietà alla riconferma a Presidente della Commissione di Josè Manuel Barroso, sostenuto dal blocco trasversale formato dal Partito Popolare Europeo e dal Partito Socialista Europeo. Questa posizione, maturata dopo un lungo confronto interno, muove le sue ragioni dall’analisi del quinquennio appena esaurito, dove il Parlamento Europeo più volte si è visto esautorare dai propri poteri a favore della Commissione Europea, maggiormente influenzata dagli Stati membri più potenti economicamente e politicamente.

Si sono poste le basi per un documento che ponga all’attenzione della Comunità Internazionale l’esigenza di privilegiare l’economia reale rispetto a quella finanziaria, per ridare slancio a quella ripresa che in Europa sarà inevitabilmente più lenta e travagliata rispetto a quella asiatica ed americana. Infine, si sono analizzate alcune situazioni particolari: il complesso passaggio da regime post-comunista a democrazia in Lituania e il difficile rapporto con la Turchia denunciato da Cipro.

L’incontro, proficuo nell’accordare le varie posizioni derivanti dalle diverse anime presenti all’interno del movimento, ha posto le basi per programmare il quinquennio 2009-2014, in vista dell’importantissimo referendum irlandese del prossimo ottobre, che, in caso di approvazione, sancirà l’entrata in vigore del nuovo Trattato Europeo di Lisbona, che andrà a sostituire il vigente Accordo di Nizza, e che disegnerà le nuove linee guida della politica europea.

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