Partito dei Socialisti e dei Democratici: ‘Family Day per tutti’

Partito dei Socialisti e dei Democratici: ‘Family Day per tutti’

Sabato 30 gennaio la giornata del Family day si apre con una terribile notizia di cronaca: a Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, un padre uccide a coltellate i due figli di 8 e 13 anni , poi dopo aver ferito anche la moglie si getta nel pozzo.

La famiglia, intesa come luogo sicuro in cui i figli possono crescere nella migliore delle situazioni, purtroppo non è una garanzia. La famiglia del Mulino Bianco esiste solo nella pubblicità, per vendere più biscotti.

Certo che la famiglia, come primo nucleo della società, quando ci sono figli minorenni va fortemente supportata e sostenuta. Il sostegno deve comprendere servizi sanitari e sociali adeguati, ma anche contributi economici erogati in base al numero dei figli e potenziati in caso di redditi bassi, in periodi di crisi economica, come quello che stiamo ancora vivendo. Se una famiglia perde la capacità economica di mantenere i propri figli non è corretto che lo Stato glieli porti via, ma è giusto che si aumenti il sostegno economico per quella famiglia in difficoltà.

La proposta di legge Cirinnà ha riaperto in Italia e anche a San Marino un forte dibattito sulle unioni civili, sul diritto di ognuno di avere il riconoscimento legale del proprio legame affettivo, che sia omosessuale o eterosessuale, come stabilito dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani del 21 luglio 2015 e come accade nella maggior parte degli stati membri del Consiglio d’Europa, del quale anche la nostra Repubblica fa parte.

Ma partiamo dall’omosessualità: è una condizione naturale o no?

Appurato che non è una malattia, come alcuni purtroppo ancora oggi si ostinano a credere, l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’omosessualità “una variante naturale del comportamento umano”, quindi si nasce omosessuali o eterosessuali ed è dunque una condizione del tutto naturale.

Una persona omosessuale non potrà mai costringere una eterosessuale a diventare quello che non è per natura e così viceversa, anche se purtroppo molte persone omosessuali per motivi sociali e culturali negano a se stessi la loro natura, votandosi all’infelicità e alla doppiezza per la paura di affrontare una condizione ancora scomoda e contrastata.

Riconoscere le unioni civili di coppie omosessuali non toglie nulla alle coppie eterosessuali, non è una minaccia per le famiglie “normali”, è riconoscere alle persone pari Diritti Umani, pari Diritti Civili e pari Doveri, superando discriminazioni non più accettabili in un paese che si vuol definire civile. 

Per quanto riguarda la religione, ricordo a tutti che lo Stato è laico e deve fare leggi laiche, attente a tutti i suoi cittadini e a tutte le loro diversità. Se così non fosse non avremmo più niente da insegnare sulla democrazia agli stati integralisti islamici. 

È nella possibilità di scelta che si manifesta consapevolmente nella vita privata la propria fede e convinzione religiosa, nessuno infatti può obbligare un cattolico a disobbedire alle leggi della fede cristiana attraverso una possibilità compresa nella legge dello Stato, che deve rispettare e considerare tutte le diversità dei suoi cittadini. 

“Il conservatorismo e il clericalismo di una parte della cultura cattolica pesano ancora troppo nello stato laico italiano”, ha detto ieri in Parlamento il cristiano Bondi, e io aggiungo anche nello stato laico sammarinese. 

I piccoli, migliorabili passi fatti recentemente sui diritti delle coppie omosessuali a San Marino sono tardivi, insufficienti e, soprattutto, non al passo con la coscienza popolare, che è più avanti nella comprensione dei Diritti di tutti i cittadini. 

Il riconoscimento legale delle unioni omosessuali è un obiettivo che San Marino deve assolutamente raggiungere in tempi brevi, se non vuole anche correre il rischio di incappare in sanzioni della Corte Europea sui Diritti Umani.

Il riconoscimento legale delle coppie omosessuali non vuol dire automaticamente aprire la porta alle adozioni indiscriminate, o approvare la pratica dell’utero in affitto. Estremizzare i ragionamenti non aiuta a dare risposte concrete e rispettose dei Diritti di tutti, specialmente dei più deboli, che sono in questo caso i bambini.

Si deve aprire un dibattito approfondito e completo nel Paese su questo tema, perché sui bambini non si può sbagliare. 

Come si valuta la capacità di essere buoni genitori? Quali sono i parametri che gli psicologi e gli assistenti sociali analizzano nel valutare se una coppia è idonea all’adozione? La stabilità economica? L’equilibrio psicologico dei singoli richiedenti? L’assenza di questioni con la giustizia? La condotta morale e sociale? Sicuramente ci sono dei parametri precisi che devono essere rispettati.

Una persona single anche nel nostro Stato può adottare un bambino, la legge lo prevede. Quindi se una persona è idonea può adottare un bambino anche da sola. 

Ricordo a tutti che le persone omosessuali sono nate e cresciute in famiglie composte da coppie eterosessuali, quindi chi pensa che un bambino cresciuto da coppie omosessuali debba diventare a sua volta omosessuale è in errore, perché come ho già detto, omosessuali si nasce, non si diventa.

La questione della pratica dell’utero in affitto, che assolutamente non condivido, non è nata per le coppie omosessuali, ma per coppie eterosessuali nelle quali la donna era sterile. 

Quando la condotta di una persona può essere definita moralmente non idonea per l’adozione? 

La condizione di omosessualità da sola non può essere giudicata condotta immorale, come la condizione di eterosessualità da sola non può essere giudicata condotta moralmente adeguata.

La questione va riferita alla persona, non alla sua condizione naturale, perché come ci possono essere persone omosessuali adatte o no all’adozione, ci sono quotidianamente notizie di cronaca che ci testimoniano di tante persone eterosessuali, già genitori, padri e madri, che commettono atti indegni e violenti sui loro bambini, fino ad ucciderli.

Marina Lazzarini PSD

 

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