Partito Socialista. Commissione antimafia: ora la parola alla magistratura

Partito Socialista. Commissione antimafia: ora la parola alla magistratura

COMMISSIONE ANTIMAFIA: ORA LA PAROLA ALLA MAGISTRATURA

La
pretesa dei “primi della classe” di impartire lezioni è inaccettabile,
non produce alcun contributo utile al superamento delle problematiche
fatte emergere dalla Commissione e impedisce di far recuperare prestigio
e onore alla politica. Non è assolutamente condivisibile l’idea di
dividere il ceto politico in “buoni” e “cattivi”. Ciò che è emerso dalla
relazione della Commissione è un problema di sistema e come tale deve
essere affrontato, perché solo in questo modo potrà essere conseguito il
risultato di un profondo rinnovamento etico e di un radicale
cambiamento dei metodi di gestione della cosa pubblica. Trasparenza e
legalità: è giunta l’ora che si passi dalle parole ai fatti. In questa
direzione, l’impegno del Partito Socialista sarà totale ed
incondizionato.

 

COMUNICATO STAMPA

COMMISSIONE ANTIMAFIA: ORA LA PAROLA ALLA MAGISTRATURA
Il Partito Socialista prende atto del lavoro svolto dalla Commissione Antimafia con poteri d’inchiesta che, pur con qualche riferimento poco attinente all’oggetto dell’indagine, ha messo  in rilievo le criticità del sistema politico, amministrativo, istituzionale ed economico del nostro Paese, legate – direttamente o indirettamente – agli ambienti della malavita organizzata.
É estremamente positivo che gli atti siano stati immediatamente trasmessi alla Magistratura sammarinese per effettuare gli accertamenti di competenza. Non ci si può, infatti, limitare alle responsabilità politiche rilevate dalla Commissione che, tra le altre cose, dovranno essere precisate e definite nel corso della prossima Legislatura. É il momento di squarciare definitivamente il velo su una delle vicende più torbide della storia sammarinese. Ora l’azione deve passare all’Autorità giudiziaria. Il Partito Socialista ritiene, per questo, prioritario che al Tribunale Unico e alle forze di polizia vengano attribuite le risorse umane e gli strumenti operativi necessari al fine di mettere in campo un’adeguata attività di prevenzione e repressione di tutti i fenomeni criminali, non trascurando il fatto che la ricerca della verità non può fermarsi all’operazione “Staffa”, ma deve riguardare tutti i filoni di indagine attualmente aperti.
Il Partito Socialista, nel corso della propria storia, ha sempre mantenuto con convinzione un profilo garantista e sarà così anche in questa circostanza. La deriva populista e giustizialista, a cui si sta prestando qualcuno nella disperata ricerca di consensi, è il miglior modo per inficiare la qualità del lavoro prodotto. É opportuno evitare una esasperata politicizzazione dei contenuti della relazione, attuando una analisi critica complessiva rispetto alle debolezze e alle incrostazioni che si sono diffuse a macchia d’olio in molti settori strategici della vita pubblica dello Stato sammarinese. É doveroso che la classe politica nella sua interezza compia una forte e onesta autocritica per aver sottovalutato – consapevolmente o inconsapevolmente – la proliferazione di comportamenti illeciti o ai limiti della liceità che hanno devastato la credibilità e l’autorevolezza delle istituzioni della nostra Repubblica.
La pretesa dei “primi della classe” di impartire lezioni è inaccettabile, non produce alcun contributo utile al superamento delle problematiche fatte emergere dalla Commissione e impedisce di far recuperare prestigio e onore alla politica. Non è assolutamente condivisibile l’idea di dividere il ceto politico in “buoni” e “cattivi”. Ciò che è emerso dalla relazione della Commissione è un problema di sistema e come tale deve essere affrontato, perché solo in questo modo potrà essere conseguito il risultato di un profondo rinnovamento etico e di un radicale cambiamento dei metodi di gestione della cosa pubblica. Trasparenza e legalità: è giunta l’ora che si passi dalle parole ai fatti.
In questa direzione, l’impegno del Partito Socialista sarà totale ed incondizionato.
San Marino, lì 25 settembre 2012            
Ufficio Comunicazione Partito Socialista

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