Partito Socialista: riunione congiunta Esecutivo e Gruppo Consiliare su situazione politica e stato di salute Paese

Partito Socialista: riunione congiunta Esecutivo e Gruppo Consiliare su situazione politica e stato di salute Paese

Si è svolta ieri sera una riunione congiunta dell’Esecutivo e del Gruppo Consiliare del Partito Socialista per compiere una dettagliata analisi della situazione politica e dello stato di salute del Paese.

E’ emersa una pesante critica nei confronti del Governo.

Dopo l’uscita dalla black-list era necessario un cambio di passo che fino ad ora non si è affatto materializzato. L’immobilismo continua a regnare sovrano ed è concreto il rischio che le indiscutibili ricadute positive derivanti dall’uscita dalla black-list possano esaurirsi in tempi piuttosto brevi. Sono troppi i nodi irrisolti per poter avviare seriamente una nuova fase di rilancio economico ed occupazionale.
L’eccesso di burocrazia, la mancanza di un effettivo stato di diritto a garanzia degli investimenti, la carenza di adeguate infrastrutture tecnologiche e la presenza di obsoleti vincoli protezionistici, di fatto impediscono l’insediamento di progetti imprenditoriali di qualità e di livello internazionale.

In questo senso appaiono del tutto insufficienti i passi in avanti effettuati con la nuova legge sulle licenze e con il decreto sullo sviluppo.

Servono interventi di ben altra portata per impostare il nuovo modello di sviluppo economico e di crescita sociale, pienamente integrato con la Comunità Internazionale ed in grado di competere all’interno del mercato globale.

E’ indispensabile e urgente un cambio di rotta, che purtroppo però all’orizzonte non si intravvede.

Basta pensare alla notizia dei premi produzione conferiti ad alcuni funzionari di Banca Centrale per una cifra superiore a 300 mila euro. A dir poco sconcertante.

Non ci si può nascondere dietro ad impegni contrattuali precedentemente assunti per giustificare l’ennesima regalia mentre, solo per fare un esempio, ai precari della pubblica amministrazione viene tolto il 6,5 % dello stipendio. Non c’erano anche in quel caso impegni contrattuali precedentemente assunti??.

Addirittura, proprio nel momento in cui oltre 1.500 persone non hanno un posto di lavoro e centinaia di imprese rischiano di chiudere i battenti, ci sono funzionari iperpagati che viaggiano in prima classe a spese dello Stato.

La verità è che ci troviamo di fronte ad una situazione vergognosa, che dimostra come la linea del rigore e dell’austerità portata avanti dal governo faccia acqua da tutte le parti.

In alcuni casi vale, in altri no. Perché?

Così non si può andare avanti.
Serve una svolta riformista per promuovere un cambiamento sostanziale nella gestione della cosa pubblica.

San Marino, lì 3 aprile 2014

Ufficio Stampa Partito Socialista

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