Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Corruzione, indagati otto politici

Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Corruzione, indagati otto politici

 Corriere Romagna

Conto
Mazzini
. Tra le persone a cui sono stati consegnati gli avvisi di garanzia
ci sono il leader del Psd Stolfi e l’ex tesoriere della Dc

 Corruzione,
indagati otto politici

 C’è anche l’imprenditore Lucio Amati
nell’inchiesta della magistratura sammarinese

Patrizia Cupo 

 

SAN MARINO. Corruzio-
ne: questa l’ipotesi di reato
sulla quale il tribunale
di San Marino sta indagando
alla ricerca dell’esatta
destinazione che
hanno avuto i 5 milioni e
mezzo di euro depositati
sul libretto intestato a
Giuseppe Mazzini e parte
dei quali finiti nella disponibilità
di alcuni politici
sammarinesi. Tutti indagati
gli otto convocati ieri
in tribunale: a Fiorenzo
Stolfi leader del Psd, ai
due parlamentari di opposizione
dell’Upr Giovanni
Lonfernini e Gian Marco
Marcucci, all’ex tesoriere
della Dc Ernesto Benedettini,
e agli altri esponenti
dell’Unione per la repubblica
Pier Marino Menicucci,
Cesare Antonio Gasperoni,
oltre che a Remo
Giancecchi e Mirella Frisoni
(ex attivista del Psd),
ieri il giudice Simon Luca
Morsiani ha consegnato
gli avvisi di garanzia. Per
alcuni di loro, in subordine,
si potrebbe figurare
anche l’ipotesi di reato di
riciclaggio e ricettazione.
Indagato anche Lucio Amati,
ex presidente del
Credito sammarinese: è
attorno all’ac quis izio ne
della sua banca, nel 2004,
che ruotano le indagini
dei milioni finiti in altri
libretti poi estinti da gran
parte dei politici convocati.
Restano indagati, al
momento, per riciclaggio,
i due ex funzionari della
Banca commerciale sammarinese
dove il libretto
al portatore era depositato:
Gilberto Canuti, all’epoca
direttore della banca;
e Giuseppe Roberti, ex
responsabile dell’antirici –
claggio. Al via a breve gli
interrogatori.
Erano tangenti? D u nque,
dopo due anni di indagini
bancarie, il giudice
Morsiani, iscrivendo Amati
e i politici nel registro
degli indagati, ha formalizzato
il suo dubbio: i
quattro milioni e mezzo di
euro pagati da Amati per
comprare da due italiani
la Nuova banca privata,
poi divenuta Credito sammarinese,
e depositati in
un conto all’ex Bcs, erano
tangenti in realtà versate
ad alcuni politici per potersi
assicurare l’aper tura
della sua banca? E ancora:
quei soldi, che fine
hanno fatto? Hanno rimpinguato
le casse dei partiti
coinvolti (all’epoca, Psd
e Dc, visto che gli esponenti
dell’Upr indagati erano
all’inizio volti noti
della Balena bianca), o solo
quelle di alcuni politici?
Le posizioni sono tra
di loro diversissime: non
solo relativamente alle
somme prelevate (si va
dai 745mila euro finiti nella
disponibilità di Stolfi,
ai circa 30mila arrivati a
Menicucci), ma anche
all’utilizzazione dei denari.
Che fine hanno fatto i
soldi. Le indagini bancarie
condotte da Morsiani
stanno svelando anche
questo: che direzione abbiano
preso le centinaia
di migliaia di euro prelevate.
In alcuni casi, alle estinzioni
dei libretti “figli”
del Mazzini, seguono
movimentazioni di volumi
simili di denaro e tali
da far pensare agli inquirenti
che alcuni dei politici
coinvolti abbiano
reimpiegato i soldi per sè.
Ma non è così per tutti. E’
il caso, ad esempio, dei
50mila euro cambiati in
dollari. Difficile rintracciarne
il reimpiego, ma il
dubbio degli inquirenti è
che siano stati usati per
pagare i viaggi degli elettori
esteri.
L’inchiesta dissecretata,
ma non tutta
. Con l’in –
vio degli otto avvisi di garanzia
(manca da consegnare
la comunicazione
giudiziaria ad Amati che
è residente a Riccione),
gran parte dell’inchiesta è
stata ieri dissecretata dal
giudice Morsiani. Ma non
tutta. Le indagini proseguiranno
infatti in maniera
segreta sulle movimentazioni
di circa un milione
di euro, sempre finito
nel libretto Mazzini, ma
che sembra avere una
provenienza diversa da
quella dei 4 milioni e mezzo
di euro che gli inquirenti
ricollegano ad Amati
e alla vicenda del Credito
sammarinese.
L’incubo prescrizione.
L’indagine abbraccia un
periodo lungo diversi anni.
Le movimentazioni
contestate partono nel
2003 e proseguono almeno
fino al 2008. Per alcune
delle condotte sotto indagine,
la prescrizione potrebbe
essere già nell’aria.
Molto dipende anche
dalle ipotesi di reato che
alla fine verranno contestate
a vario titolo. Nel caso
in cui emergesse che
qualcuno degli indagati
ha movimentato denari
per conto di altri, e quindi
come prestanome, all’ipo –
tesi per corruzione potrebbe
aggiungersi quella
per riciclaggio.

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