Patrizia Cupo, Corriere Romagna. Felici: Vi racconto io la mia riforma

Patrizia Cupo, Corriere Romagna. Felici: Vi racconto io la mia riforma

Corriere Romagna

Il ministro “spiega” l’operazione Carisp e assicura: «Faremo partire le azioni di responsabilità per i dissesti delle banche»


«Vi racconto io la mia riforma»

La guardia di finanza è troppo, e no all’accesso diretto ai conti correnti 

Patrizia Cupo 

 

 SAN MARINO. «Ora conta fare i fatti: sulla legge tributaria, le
aperture le stiamo dando. Ma quale ritiro della legge? Siamo già oltre nel
confronto coi sindacati ». Il dì dopo la brutta “n o tt e ” sul Pianello e quando
mancano 48 ore al nuovo incontro coi sindacati, Claudio Felici spiega la “sua”
riforma fiscale e l’operazione di ripatrimonializzazione di Carisp, ma “gl i s
s a ” su l l ’a gg r e ssione subita all’uscita dal Palazzo («Non sarò io a
inaugurare la stagione delle scorte»).

No tax area, strumenti per scovare il nero, rimodulazione delle
aliquote. E’ da qui che riparte la nuova bozza di legge tributaria?
«Sì. La bozza presentata in prima
lettura non è stata capita. Con quelle aliquote così alte volevamo dare un
segnale, come a dire: se non agiamo sull’eva – sione e sul nero, sono queste le
tasse che il Paese dovrà affrontare. Ma, siccome né i lavoratori né i
pensionati possono sostenere un peso tale, allora ci vogliono strumenti
adeguati per recuperare il “nero”».

 Eppure, la Guardia di Finanza e l’accesso
diretto ai conti correnti non li volete concedere…
«Non tutti i Paesi
hanno la Guardia
di Finanza. In un Paese piccolo come il nostro, possiamo avere altri strumenti
di controllo che non ci obblighino a creare un corpo ad hoc, specie ora con la
spending review; e comunque, sul tema non ho una chiusura totale. Un altro
mezzo che invece siamo già in grado di garantire è l’accesso ai conti correnti:
può bastare ».

Ma dovrà sottostare alle autorizzazioni… «L’articolo 111 della prima bozza dà già
all’ufficio tributario il potere di chiedere accertamenti su conti correnti,
dietro l’au torizzazione del commissario della legge e di una terna di
dirigenti pubblici».

Ma si dovrà attendere per forza un’i ndag ine penale per avere l’auto
– rizzazione del magistrato?
«No, basta un accertamento fiscale».

E il reato di evasione? « C ’ è : sarà evasione quando il nero supera i 25mila euro».

Cassa di Risparmio: per ripatrimonializzarla, vi farete prestare
i soldi direttamente dalla Cassa stessa. Lo Stato emetterà bond fino a 105 milioni
ma di fatto avrà da Cassa 85 milioni a zero coupon. Significa che la cifra la
restituirete alla fine dei 10 anni con un tasso di interesse allo 0,5%… E
questi 20 milioni in più, allora?
«Mai parlato di interessi allo 0,5%. Dobbiamo ancora deciderlo,
ma saranno più alti. Gli 85 milioni andranno nel conto patrimonializzato di
Cassa: la Cassa
ci dà un milione in azioni e il resto rimane lì in attesa di capire se alla
Carisp questi soldi serviranno davvero. I venti milioni sono oneri dell’op e r
az i one ».

Già: se Cassa ne ha bisogno. Si può capire qualcosa di più di
questo piano pluriennale della banca al termine del quale si capirà se i soldi verranno
usati o meno?
«Non è
ancora pronto e poi dovrà essere mandato al vaglio di Banca centrale. Quando lo
avremo, lo illustreremo ma in seduta segreta. È una banca: svelare il suo piano
strategico può mettere i concorrenti in posizione privilegiata ».

E con questo giro di soldi, intanto in Cassa il governo piazzerà
5 dei 7 consiglieri di amministrazione.
«Sì, a operazione conclusa e quando la banca sarà solida e potrà
farcela da sola, li ritireremo. Ma prima dovremmo avere indietro anche i nostri
60 milioni prestati alla Fondazione… ».

Nel frattempo la
Cassa è già dello Stato, in virtù del pegno sulle azioni
avuto proprio con quel prestito: la banca non può muovere foglia senza il
volere dello Stato. Ma se la natura dell’ope – razione è quella di evitare scalate
alla Carisp nel suo momento di difficoltà, cosa succederà dopo?
«Quando la situazione patrimoniale tornerà
sotto controllo, sarà la
Fondazione a dover studiare un piano per gli investimenti seri
nella Cassa».

A proposito di banche, vi si contestano i salvataggi a
suon di milioni. Ma c’è la volontà di far partire le azioni di responsabilità nei
confronti di chi, i dissesti, li ha creati?
«Proprio perché non si faccia figli e figliastri, ho dato mandato a che
lo Stato avvii le azioni di responsabilità in tutti i casi in cui siamo
intervenuti».

 

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