Patto per San Marino respinge ordine del giorno Psrs

Patto per San Marino respinge ordine del giorno Psrs

AGENZIA DIRE TORRE 1

Non passa l’ordine del giorno presentato dai Socialisti riformisti
per impegnare il governo ad aprire un negoziato ufficiale con la
Commissione europea per valutare la forma di integrazione migliore tra
il Titano e l’Ue.

 La votazione, che chiude la sessione di novembre del Consiglio grande e
generale, registra infatti 29 voti contrari e 24 favorevoli. Delusa
l’opposizione che vota compatta e conferma le lamentele espresse durante
le comunicazioni per il mancato inserimento nell’ordine dei lavori di
un comma ad hoc sul tema.
 Il consigliere Psrs Simone Celli rifiuta
l’invito della maggioranza a ritirare l’odg. Che non e’ stato
presentato, specifica “sull’onda di nessuna emotivita’. L’argomento e’
di massima attualita’ e darebbe anche sostegno informativo al referendum
sul tema della prossima primavera. Il dispositivo e’ aperto, non
configura a priori una soluzione”.     Per il capogruppo del Partito dei
socialisti e dei democratici, Claudio Felici, “l’approvazione sarebbe
un passo in avanti per riflettere su un cammino serio di integrazione
europea”. Dello stesso avviso Giovanni Lonfernini dei Ddc, “l’adesione
tramite negoziato porterebbe attenzione importante da parte dell’Ue”, e
Alessandro Rossi di Sinistra unita, “richiedendo l’adesione San Marino
dimostrerebbe maggiore chiarezza”. Per il capogruppo della Democrazia
cristiana, Luigi Mazza, non c’e’ “nessuna intenzione di evitare il
dibattito”, che avverra’ nella prossima seduta sulla base di una
relazione tecnica. Ma “oggi il Consiglio non puo’ prendere una decisone,
prima del referendum”. Dello stesso avviso il collega di Alleanza
popolare, Roberto Giorgetti, mentre Angela Venturini dei Moderati
sottolinea come non ci si possa avvicinare all’argomento “per dare
colore al tempo, sull’onda dell’emozione.
 Inoltre l’Ue non sembra
interessata all’adesione dei piccoli Stati”. E ricorda infine all’Aula
che anche il suo partito tempo addietro aveva presentato un referendum
sull’Europa con lo stesso quesito, bocciato: “Sono stupita dunque dalla
decisone del Collegio dei garanti”.

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