Per Ap è colpa della opposizione se rimangono lati oscuri su Banca del Titano

Per Ap è colpa della opposizione se rimangono lati oscuri su Banca del Titano

Tanto tuonò che piovve.
Si potrebbe sintetizzare così il comportamento tenuto dall’opposizione ieri mattina in Commissione Finanze durante l’audizione dei responsabili di Banca Centrale.
Dopo aver lanciato fulmini e saette contro il governo nella seduta consiliare di novembre dedicata a Banca del Titano, dopo aver accusato la maggioranza di aver costretto i cittadini a pagare 500 euro a testa per chissà quali oscuri motivi, dopo aver richiesto a gran voce l’audizione di Banca Centrale per metterla di fronte alle sue responsabilità e avere ancora più titolo per impallinare il governo, soltanto due commissari dell’opposizione sono intervenuti per fare domande, in gran parte strumentali o miranti a conoscere alcuni aspetti particolari degli eventi che hanno caratterizzato la vicenda: aspetti che, manifestamente, non potevano essere di competenza del governo attuale che ha agito sulla base di ineludibili decisioni prese dal precedente governo, di concerto con Banca Centrale, per il salvataggio di Banca del Titano e per evitare contraccolpi dannosi al sistema finanziario e creditizio sammarinese.
Di fronte alle puntuali risposte del direttore e dei responsabili della vigilanza di Banca Centrale, che peraltro hanno sottolineato ciò che Ap va dicendo da tempo, e cioè che il sistema bancario ha avuto un’espansione tumultuosa non accompagnata da un parallelo sviluppo degli apparati di controllo, l’opposizione ha sostanzialmente preso atto dimostrando, ancora una volta, la strumentalizzazione politica della vicenda che aveva, come obiettivo, dare una spallata al governo su fatti estremamente delicati sui quali sarebbe stato più serio non abbandonarsi alla demagogia.
Evidentemente ora, di fronte ad alcune evidenti difficoltà della maggioranza, la strumentalizzazione del caso Banca del Titano non serve più. E non è utile nemmeno farla molto lunga su una questione che potrebbe – per qualcuno – funzionare da boomerang per gli stretti legami fra l’attività di questo istituto di credito e la vicenda dell’acquisto di Nuova Rete.

Alleanza Popolare
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