Per la liberalizzazione del commercio

Per la liberalizzazione del commercio

Al fine di creare un effettivo valore aggiunto al sistema commerciale della Repubblica di San Marino a seguito dell’emanazione del Testo Unico sul Commercio, OSLA Organizzazione degli Imprenditori, nella più piena coerenza ai principi di qualità e professionalità delle attività commerciali che operano e che dovranno operare in territorio sammarinese, nella più totale contrarietà a qualsiasi forma di protezionismo individualista a scapito del vantaggio competitivo nazionale in un settore che oggi vede la Repubblica di San Marino in una posizione di non saper cogliere le opportunità, che già il vicinato italiano sta cogliendo da anni, siamo ad indicare dei punti fermi per OSLA.

OSLA sostiene l’apertura ai soggetti non residenti, sui quali occorrono le più dettagliate informazioni e la più ampia tracciabilità nell’agire, per quanto riguarda l’attività commerciale, in tutto il territorio sammarinese. A nostro parere il principio di una norma giuridica come quella del commercio non può frammentare o suddividere il territorio in parti con regolamentazioni diverse. Quindi deve valere e consentire l’attività commerciale ai soggetti non residenti in tutto il territorio sammarinese. Fondamentale aspetto dell’efficacia di tale apertura, oggi quanto più non rimandabile, è che sia possibile cedere quote di società commerciali già esistenti in possesso ai cittadini sammarinesi o di residenti.


Ancora una volta ribadiamo che la qualità degli operatori economici e dell’offerta del settore commerciale non va assolutamente di pari passo con la cittadinanza o la provenienza, resta questo infatti un pregiudizio retaggio di logiche autarchiche e ingannevoli sul piano della difesa dell’impresa nazionale. Si rendono necessari pari condizioni, controlli e verifiche per la concessione delle licenze e per i soggetti possessori di attività commerciale in riferimento alla sostenibilità economica, alla solidità patrimoniale, al merito creditizio, alla capacità gestionale, alla validità dei progetti commerciali e di impresa supportati da business plan, dalla serietà e dall’onorabilità dei soggetti, che con il nuovo Testo Unico dovranno essere di chiara e comprovata professionalità nel settore e che attraverso l’introduzione di opportuni Organi di analisi, valutazione, controllo e coercizione vadano a evitare le distorsioni che conosciamo e le forme di “prestanome” a seguito dell’immobilismo apparente nella cessione delle quote delle società commerciali.


Si rende ancor più necessario l’incentivo alla ricerca, in collaborazione con la proposta di un Agenzia per l’attrazione degli investimenti, di tutte quelle realtà commerciali, anche internazionali, di comprovata notorietà e qualità del marchio, che attraverso il richiamo di un brand riescono a rendere più appetibile la Repubblica di San Marino e non solo il centro storico. Occorre quindi fare un’analisi delle attuali licenze commerciali e sanare con una regolarizzazione quelle che risultano in capo a soggetti di cui non si hanno sufficienti informazioni.


Occorre una riclassificazione per considerare a tutti gli effetti le attività commerciali di fatto, all’interno di una univoca classificazione commerciale nel settore di appartenenza in riferimento a licenze industriali e commerciali, quindi le attività commerciali di fatto devono rientrare nella licenza commerciale.

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