Per le banche di San Marino domani il giorno della verità

Per le banche di San Marino domani il giorno della verità

Domani, venerdì 2 gennaio 2009, prima giornata di normale – sia pure ridotta, a cause delle feste – attività anche per le Banche della Repubblica di San Marino, dopo l’entrata in vigore delle disposizioni della Banca d’Italia

che impongono al sistema finanziario italiano di considerarle enti con sede in uno Stato extra Unione Europea come Svizzera, Croazia, Albania, Stati Uniti, eccetera.
Non è certo se l’entrata in vigore di dette disposizioni è già scattata formalmente oggi 1° gennaio 2009 oppure se sta ad ogni singolo soggetto finanziario italiano (in corrispondenza con soggetti finanziari sammarinesi) cominciare ad applicarlo quando avrà risolto i problemi di tipo tecnico che l’innovazione comporta.

L’entrata in vigore delle disposizioni di Banca d’Italia avrà non poche conseguenze in ambito sammarinese, come si legge su La Voce di Romagna San Marino.

Al privato per esempio nel suo rapporto bancario sammarinese non cambia niente: le uniche differenze potrebbe averle in termini di costi quando in Italia usa carta di credito e bancomat, oppure per pagare con assegni bancari sammarinesi (fino a questo momento sono considerati assegni italiani fuori piazza).
Maggiori problemi potrebbero averli le aziende: si va dall’aumento generale dei costi e delle formalità burocratiche per svolgere operazioni fuori dalla Repubblica. Ad esempio, un bonifico in entrata o uscita, normale procedura per un’azienda, è considerato un bonifico extra UE con costi e adempimenti burocratici più elevati. Oggi fare o ricevere un bonifico da Milano era considerato un bonifico Italia. Stesso discorso con la domiciliazione pagamenti RID o altre operazioni di natura commerciale effettuate da banche. I problemi aumentano per aziende dello stesso gruppo che devono scambiarsi flussi finanziari o aziende che lavorano con pagamenti on-line o commercio elettronico: sono acuiti dal fatto che l’interscambio tra Italia e San Marino assorbe quasi il 95% degli scambi delle aziende sammarinesi e questo comporterà anche difficoltà nei rapporti e nei pagamenti con i fornitori italiani delle aziende del piccolo dettaglio sammarinese.
Problemi anche per lo Stato: nei pagamenti di tesoreria verso l’Italia è considerato a tutti gli effetti un soggetto extra UE (di mezzo ci sono pagamenti di non poco conto ISS, fornitori Ecc. Camera, fornitori AASS e AA, pagamenti ricevuti da AASFN).
Questo nella peggiore delle ipotesi che la circolare diventi operativa e sia applicata nella maniera più rigorosa.

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