PER NATALE, IN SAN MARINO, I MIGLIORI ALLIEVI DEL GRANDE MAESTRO FIGURATIVO RICCARDO TOMMASI FERRONI

PER NATALE, IN SAN MARINO, I MIGLIORI ALLIEVI DEL GRANDE MAESTRO FIGURATIVO RICCARDO TOMMASI FERRONI

Alessandro Kokocinski, Maya Kokocinski, Elena Tommasi Ferroni, Giovanni Tommasi Ferroni, Zhou Zhiwei

Cinque pittori in mostra a San Marino già allievi, di successo, di un grande maestro. Di Riccardo Tommasi Ferroni che, nel consenso della critica, tornò ai valori tecnici e cromatici della spesso ineguagliabile figurazione classica reinterpretandola con illuminata contemporaneità. Ma, la sua “scienza”, la sua ispirazione, il suo sentimento del tempo dopo averli proposti, per anni, all’attenzione plaudente di esperti e amanti delle arti, volle riservarli ai giovani pittori per i quali aperse una celebrata scuola romana.
E, dalla stessa scuola, ecco alla “Galleria San Marino” in Palazzo Arzilli, per il periodo natalizio,Maestri di oggi del Maestro di ieri: Zhou Zhiwei, Alessandro Kokocinski, Maya Kokocinski, Elena Tommasi Ferroni e Giovanni Tommasi Ferroni. La mostra che ha il prestigioso patrocinio della Segretria di Stato alla Cultura e della Regione Marche è ordinata della Dottoressa Francesca Brugnettini, direttrice della ormai celebrata Galleria.

Le opere esposte provengono da una recente mostra in Mongolia nel Museo della capitale di Baotou, mostra per la quale il Professor Claudio Strinati, Direttore del Polo Museale Romano ha scritto, fra l’altro: “Questi artisti sono tutti seguaci di una fede incrollabile nella figurazione e nella composizione dell’opera d’arte intesa sempre come una scena dove si rappresenta qualcosa di preciso”. Poi, naturalmente “le strade divergono e il risultato diventa molto interessante”.

Zhou Zhiwei è il più devoto all’idea della grande e spettacolare composizione. Le sue opere migliori sono sempre straordinariamente complesse e sono delle vere e proprie “messe in scena” di gruppi di figure che sembrano essere state rintracciate in un teatro o in un film. Zhou Zhiwei sente fortemente l’idea della luce come elemento unificante e si presenta quale grande narratore di figure. Concepisce la pittura come viaggio e perlustrazione, forte, di una esperienza vastissima che va dalla Cina all’Italia.

Alessandro Kokocinski, invece, ha seguito sempre una linea di profonda e radicale potenza espressiva, che ha fatto di lui un epico cantore che non tollera la perfezione delle sue stesse figure, ma le costringe a estrarre da sé stesse una sorta di dolore universale che regola i destini della vita. Nell’opera raffinatissima e acutissima di sua figlia Maya, una pittrice giovane, ma di notevole maturità, si nota quel mondo di esattezza e tormento trasformato in una affettuosa e penetrante diligenza che rende docile e sensibile il mezzo pittorico, con una realtà mista di esattezza e di ardenti sentimenti espressi intimamente e delicatamente, tanto da colpire l’osservatore proprio per questa semplicità apparente, frutto di una grande sapienza”.

Infine, nell’opera dei due figli di Tommasi Ferroni, Elena e Giovanni si ritrova, in altra maniera, la dialettica del padre, Strinati osserva che “Elena, amantissima dell’esattezza e della precisa ma disincantata visione della realtà, con uno stile personale ed infallibile arriva all’effetto visivo mai fine a se stesso ma carico dell’autentico piacere di vedere oltre le apparenze immediate; Giovanni è ironico, divertente e divertito ricostruttore di mondi impossibili dove il culto sincero della bellezza dell’antico è il veicolo per arrivare al cuore dei più nobili pensieri che si manifestano attraverso travestimenti, metafore visive, sorprese che spiazzano costantemente l’osservatore”.

Dopo le brevi note sui cinque artefici del bello merita, come dovuto, un aneddoto che qualifica una volta di più la scuola-atelier romana di Riccardo Tommasi Ferroni. Non per nulla, accede che -durante una mostra svolta a Camaiore riguardante gli inediti di Leonardo Da Vinci- il curatore Mario Pedretti attribuì a Leonardo un disegno giovanile di Tommasi Ferroni, precisamente “Cavallo impennato con cavaliere nudo”. Con l’incredibile expertise, del notissimo Pedretti ogni altra chiosa per le qualità dell’esposizione dei cinque pittori, in mostra alla “Galleria San Marino”, si estingue nel valore di chi “guidò” i loro pennelli.

SCHEDA TECNICA

Titolo
I grandi allievi della scuola romana di Riccardo Tommasi Ferroni

A cura di
Francesca Brugnettini

Sede
Galleria San Marino – Palazzo Arzilli
Contrada Santa Croce n. 22 San Marino Città
info@galleriasanmarino.com – www.galleriasanmarino.com

Periodo
12 Dicembre – 11 Gennaio 2009

Inaugurazione
Venerdì 12 Dicembre alle 17 e 30

Catalogo
Edito da “Il Sagittario delle Idee”, con testo di Tullio Vittorio Giacomini

Orari
10.00/13.00 – 15.00/18.30 Festivi aperto
Chiuso il 15/12 – 25/12 – 31/12 – 1/01 – 5/01/2009

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