Per San Marino: intervista ad Alvaro Selva

Per San Marino: intervista ad Alvaro Selva

CRISI DI GOVERNO: ALCUNE
DOMANDE.

 

Sugli aspetti
giuridico-istituzionali relativi alla gestione della crisi di Governo, abbiamo
chiesto il punto di vista dell’Avv. Alvaro Selva.

I
Partiti del Patto, sulla base della legge elettorale hanno beneficiato del
premio di maggioranza. In concreto, a seguito delle elezioni del 2008 sono
stati assegnati al Patto ben quattro Consiglieri, sottratti alle liste della
coalizione di minoranza. Il sistema elettorale vincola perciò non solo
politicamente, ma anche giuridicamente la coalizione di maggioranza (Patto) a
conservare per tutto il corso della legislatura la stessa composizione che ha
ottenuto il premio di maggioranza. A mio avviso, già con le dimissioni di
Marcucci (EPS, ora UpR) la legittimità della coalizione e quindi del
proseguimento della legislatura era discutibile: la maggioranza comunque ha
provveduto, senza farsi scrupoli di natura costituzionale, alla sostituzione
del membro uscente con l’attuale Segretario di Stato Mussoni, eletto, come
Marcucci,  nelle liste della DC e nella
considerazione che comunque la coalizione era ancora forte di trenta
consiglieri.

Da decisioni che
apprendiamo dalla stampa, le deleghe affidate a Morri e a Casali sono state
attribuite ad interim ad altri membri del Congresso di Stato. Che ne pensi?

A
mio avviso, la decisione è costituzionalmente illegittima. Morri e Casali,
seppur dimissionari, restano in carica, fino alla loro sostituzione ad opera
del Consiglio secondo le precise norme regolamentari e le loro deleghe non
possono legittimamente essere attribuite ad altri Segretari di Stato. La
Reggenza, che presiede il Congresso di Stato, quale garante della costituzione
non può, a mio avviso e senza incorrere in rischi di sindacato, avallare questa
decisione.

E’ evidente che i
rimanenti partiti del Patto (DC, AP ed NS) cercano a tutti i costi di andare
avanti, nonostante le dimissioni e con il ricorso ai voti del PSD, che non
faceva parte del Patto. Cosa ne pensi?

In
base al vigente ordinamento costituzionale, la Reggenza ha l’obbligo di
sciogliere il Consiglio ed indire le elezioni o al termine della legislatura o,
nel corso della legislatura, in caso di crisi di governo determinata o dalle
dismissioni del Congresso di Stato o a seguito di sfiducia contro il Congresso
di Stato. Le dimissioni di Morri e Casali sono dimissioni che mettono in crisi
l’intera compagine governativa e quindi, ragionevolmente, sono da considerarsi
dimissioni del Congresso di Stato: è infatti venuto a meno il sostegno di
alcuni Partiti della Maggioranza beneficiaria del premio elettorale e quindi la
fiducia dell’intera coalizione che ha vinto le elezioni. A tal proposito, deve
essere posto in rilievo che la legge qualificata n. 186 del 2005 impedisce alla
Reggenza di tenere in considerazione, ai fini della fiducia, “il concorso
determinante del voto dei consiglieri non eletti” nelle liste del Patto. Ciò
prescinde anche dalla presentazione di una specifica mozione di sfiducia, che
comunque sarebbe opportuno che, responsabilmente, la minoranza presentasse al
Consiglio nelle forme previste dalla legge.

Viste le mosse che tu
hai definito illegittime per l’attribuzione delle deleghe dei dimissionari ad
altri Congressisti, potremmo essere in presenza di un tentativo di mantenere ad
ogni costo le poltrone?

A
mio avviso, costoro corrono seri rischi, anche sul piano internazionale.

Ringraziamo l’Avvocato
Alvaro Selva per il suo prezioso contributo.

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