Per San Marino: poteri forti e poteri deboli

Per San Marino: poteri forti e poteri deboli

     POTERI  FORTI  E  POTERI  DEBOLI
I partiti attraversano una forte crisi di credibilità. La sfiducia nelle istituzioni è crescente. La burocrazia è in caduta libera. L’informazione democratica è carente. La Chiesa ha perso influenza. Questa decadenza alimenta il rafforzamento dei poteri finanziari che ormai dettano l’agenda ai governi. Nei grandi organismi mondiali prevalgono le chiacchiere e non si raggiungono accordi internazionali che riguardano la vita del pianeta sul quale dobbiamo vivere. Nel nostro Paese, i partiti, dopo una dura competizione elettorale, propongono la “pacificazione” attraverso un governo di unità nazionale, senza alcun progetto di futuro. Intanto le sale dei movimenti sono strapiene e quelle dei partiti sono semi vuote. I movimenti enunciano idee e fanno proposte mentre i partiti giocano a scacchi. Alcune istituzioni partecipano più o meno apertamente alle lotte politiche e di potere, perdendo la loro autonomia e indipendenza insieme alla credibilità verso i cittadini. La burocrazia statale trascura la riscossione delle imposte creando un terribile buco di bilancio, non applica le sentenze che riguardano le costruzioni edilizie abusive, non controlla i cantieri e le fabbriche agli effetti del lavoro nero e della sicurezza sul lavoro, vende l’anima ai governanti di turno. I dati sensibili di sistema non vengono forniti né pubblicati. Il debito pubblico viene nascosto in bilanci falsi. Il PIL viene cambiato a piacimento. Non è dato sapere il numero reale dei dipendenti pubblici e il costo complessivo per lo Stato. Non si conosce l’ammontare degli investimenti, delle importazioni e delle esportazioni. I paragoni con gli Stati progrediti vengono sistematicamente evitati. L’editoria privata subisce pressioni e condizionamenti politici. La Chiesa è diventata silenziosa e ha smesso di inviare il suo messaggio morale contro la corruzione, contro le ruberie, contro le pratiche mafiose. L’eco delle parole di don Gosti è ormai esaurito da tempo.
Di fronte a questo scenario di decadenza non possiamo pensare che finalmente cadono “gli dei”. Dobbiamo invece preoccuparci dell’ascesa dei nuovi poteri finanziari che hanno grandi risorse, disponibilità immediate, collegamenti esterni, e soprattutto un progetto per prendere in mano il Paese.
I cittadini devono uscire dal lungo sonno e mobilitarsi nell’interesse della cosa pubblica. E’ necessario che si realizzi un rapido riavvicinamento tra comunità e politica. Le forze del cambiamento devono organizzarsi promuovendo riforme strutturali con il sostegno della popolazione con l’obiettivo di difendere il patrimonio pubblico, di trasformare il Paese e spingerlo verso una economia eco sostenibile, di mettere il lavoro in cima alle priorità, di costruire la società della conoscenza. I TEMPI SONO MOLTO STRETTI.
                                                                                           Emilio Della Balda

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