Nella grave recessione che attanaglia il Paese, gli aspetti più preoccupanti sono la disoccupazione e il dissesto della finanza pubblica che il movimento Per San Marino ha più volte messo in evidenza. Sono due questioni che mettono a rischio lo stato sociale e il benessere delle famiglie. Purtroppo, il nostro grido d’allarme non viene raccolto neppure dall’arcipelago riformatore, disaggregato e flaccido, troppo debole di fronte alla recessione che impoverisce il Paese e alla struttura di bilancio da cambiare profondamente.
Noi vediamo un nesso tra lavoro e democrazia, tra sofferenza personale e lacerazione sociale, tra costi economici e costi umani. Pertanto continuiamo a sostenere l’urgenza di abbandonare le favole e le improvvisazioni di giornata e inaugurare politiche incisive e concrete che mirino a ridare centralità al lavoro insieme a dignità materiale e culturale.
La piena occupazione può dare un forte contributo al risanamento della finanza pubblica abbattendo i costi e aumentando notevolmente le entrate. Può sostenere il mantenimento dello stato sociale e la coesione dei cittadini. Bisogna dunque ripartire dal lavoro perché una comunità del lavoro è una comunità migliore per tutti.